Il sistema delle liste d’attesa dovrebbe subire una rivoluzione. Un nuovo piano regionale è stato elaborato dalla giunta Zingaretti che prevede due novità sostanziali: visite urgenti disponibili in un tempo massimo di 72 ore, mentre quelle diagnostiche in due mesi.
Come funziona. Previsti una serie di interventi tra cui: tempi certi, limiti all’intramoenia, pacchetti di cura, diagnostica in funzione 12 ore. I tempi di attesa saranno determinati da una classificazione in base all’urgenza della visita, stabilita dal medico di base. Il piano prevede tre livelli. Il primo è quello di “urgenza”, pratica che deve sbrigata in 72 ore. Il secondo è quello “breve”, da eseguire entro 10 giorni, mentre il terzo è “differibile” (entro 30 giorni per le visite o 60 giorni per gli accertamenti diagnostici). Sarà obbligatorio anche per i privati aderire a questo sistema, almeno parzialmente. Le visite erogate da strutture non pubbliche dovranno essere prenotate con le nuove modalità dettate dalla Giunta, per un massimo del 60% di quelle giornaliere. Prima di questa riforma, i privati non potevano usufruire del sistema di prenotazione regionale. Posti limiti importanti all’intramoenia. Quelle strutture che non rispetteranno la tempistica del piano, non potranno erogare tali prestazioni.
Inoltre nasceranno i “pacchetti di cura”, ovvero percorsi cura unitari con prenotazioni e visite programmate per le patologie croniche. Questo ciclo di controlli può essere prenotato solo dal medico di base. Gli ultimi punti del programma riguardano il potenziamento del sistema di prenotazione diretta, la diagnostica e gli obiettivi dei direttori generali. In particolare è rafforzato il sistema di prenotazione del medico di base, che potrà prenotare le visite “urgenti”, cioè quelle che devono essere effettuate entro 72 ore.
Le apparecchiature ad alta tecnologia dovranno rimanere in funzione almeno 12 ore al giorno.
Mannaia per i direttori generali: il programma delle liste d’attesa dovrà essere rigorosamente rispettato per ottenere il rinnovo dell’incarico.
I tempi tecnici. Il documento sarà approvato il prossimo 30 settembre mentre “il regolamento d’attuazione riceverà l’ok – afferma il presidente Zingaretti – invece, entro il 30 novembre, due mesi in cui svolgeremo una fase tecnica di confronto con i soggetti interessati ed entro il 30 dicembre dovrà essere approvato in ogni struttura del Lazio il piano attuativo aziendale. Il sistema infine, dovrà essere operativo dal primo gennaio 2014”.
Tensioni con Capodarco. La nota cooperativa, che gestisce i servizi di prenotazione, per voce del suo presidente Maurizio Marotta, chiede la salvaguardia dei suoi dipendenti perché con molta probabilità sarà realizzato un bando per una nuova gara d’appalto. “Il nuovo bando del Recup – raccomanda Marotta – tenga conto della realtà della cooperativa e dei suoi 600 lavoratori, di cui 230 disabili. Speriamo che il servizio non venga de localizzato e che vengano salvaguardati i posti di lavoro – conclude il presidente di Capodarco.
Alessio Perigli