“L’addio di Renzi un po’ me lo aspettavo”. Nicola Zingaretti, dallo scorso marzo segretario del Partito Democratico, ammette in un’intervista al Corriere della Sera di non essere sorpreso dell’abbandono di Matteo Renzi, che ha annunciato ieri la scissione dal Pd e la fondazione del suo partito, Italia viva. Il leader dem si aspettava questa mossa “per l’atteggiamento di vicinanza ma non di partecipazione alla vita attiva del partito che non ho mai compreso fino in fondo”.
Zingaretti si dice dispiaciuto per l’uscita di Renzi dal Pd, ma sottolinea che dividere il partito a suo parere è un errore, soprattutto agli inizi del nuovo governo: il segretario del Pd spera che la scissione dell’ex premier non abbia ripercussioni sul Conte bis, aggiungendo che la nascita di un nuovo partito “è un rischio, perché con una nuova sigla politica cambia il quadro di governo e io mi appello al senso di responsabilità di tutti”.
In un’altra intervista concessa questa mattina a Rai Radio1, Zingaretti esprime inoltre perplessità sulle dichiarazioni di Renzi sul voler fare battaglia a Matteo Salvini, sottolineando che “se si vuole fermare Salvini c’è bisogno di un grande Pd, baricentro di un’alleanza più larga”.
Anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, non comprende le ragioni politiche dietro la nascita di Italia viva: “Se l’obiettivo era quello di riorganizzare lo spazio politico in modo più coerente, temo che gli effetti, almeno al momento, siano diversi da quelli sperati”, ha affermato, aggiungendo che Renzi “non è un nemico da combattere, ma qualcuno con cui dialogare”.
Graziano Delrio condivide il pensiero di Zingaretti. In un’intervista a ‘La Repubblica’ il capogruppo Pd alla Camera dichiara che la mossa di Renzi “rischia di indebolire sia il partito che il governo”, in un momento in cui servivano più unità e coesione.
“Renzi spacca il Pd. È un segno preoccupante di immaturità politica e di irresponsabilità in una situazione in cui l’Italia ha bisogno, più che mai, di unità”. È il tweet diffuso oggi dal padre gesuita Bartolomeo Sorge, teologo e politologo, ex direttore di Civiltà Cattolica, dell’Istituto di formazione politica “Pedro Arrupe” a Palermo, di Popoli e di Aggiornamenti Sociali.