È tornato, finalmente. Così inneggiano da ieri i tifosi abruzzesi, dopo l’attesa chiusura del contratto del Pescara con Zdenek Zeman. 70 anni e un glorioso passato, il boemo ritorna acclamatissimo anche dai dirigenti della squadra. Dopo giorni di trattative, l’insistenza ha prodotto un contratto di 100mila euro fino a fine stagione ed ulteriori 400mila fino al 30 giugno 2018. Dietro il nuovo Pescara di Zeman c’è un progetto. In effetti, quest’anno evitare la retrocessione è pressoché impossibile. La squadra biancazzurra staziona all’ultimo posto in classifica da troppo tempo, ma il tecnico punta alla ricostruzione.
Era il maggio 2012 quando Zeman lasciava il Pescara, la squadra dei talenti, che faceva il suo ingresso in serie A, portando in trionfo Verratti, Immobile ed Insigne. Se ne andava da eroe imbattuto, autore dell’impresa di aver riportato il bel calcio allo stadio Adriatico. Il suo leggendario 4-3-3, il suo gioco d’attacco e di triangolazioni, diventati un marchio di autorevolezza per tecnici e tifosi.
Questa mattina la presentazione ufficiale, in compagnia del presidente Daniele Sebastiani e dei direttori Giuseppe Pavone e Luca Leone, rimasti legati a lui da rapporti di amicizia. «È bastato guardarsi negli occhi, il resto è venuto da sé», ha detto Sabatini soddisfatto. Il boemo porterà con sé due fidati vice, Vincenzo Cangelosi e Giacomo Modica. Ieri è rientrato negli spogliatoi di Poggio degli Ulivi (Città Sant’Angelo), per fare un primo saluto alla squadra.
Questa domenica, alle 15, l’esordio di Zeman in panchina, nella sfida di casa contro il Genoa. Il Pescara è pronto ad una nuova rivoluzione.