MOSCA – Un nuovo colloquio Trump-Zelensky. Lo ha annunciato per oggi, 19 marzo, lo stesso presidente ucraino, ora in visita in Finlandia. Kiev è pronta a ribadire il proprio malcontento riguardo all’esito della telefonata di ieri tra Washington e il presidente russo Vladimir Putin, in cui si è raggiunto l’accordo per uno stop agli attacchi sulle centrali elettriche per 30 giorni.
Zelensky vuole inoltre dimostrare a Trump e a tutta l’America il proprio desiderio di porre fine il prima possibile a questo conflitto. Putin invece sarebbe disposto ad accettare un cessate il fuoco incondizionato nel caso in cui venissero vietati gli aiuti militari all’Ucraina.
Immediata la violazione del cessate il fuoco energetico
Il Cremlino nel frattempo accusa l’Ucraina di non mostrare “reciprocità” nella cessazione degli attacchi alle infrastrutture energetiche. “Purtroppo vediamo che finora non c’è reciprocità da parte di Kiev. Ci sono stati tentativi di colpire le nostre infrastrutture energetiche”, ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov. Nella serata di ieri 18 marzo, poche ore dopo la telefonata Trump-Putin, a Soviansk, nel nord del Donbass, una bomba russa ha colpito una sottostazione elettrica causando diversi feriti. Nella notte l’esercito russo ha abbattuto 57 droni delle forze armate ucraine nelle regioni di Orël, Tula, Bryansk, Kursk e sulle acque del Mar d’Azov. Lo ha riportato il Ministero della Difesa russo.
Kallas (Ue): “L’Europa non può accettare lo stop delle armi a Kiev”
Critica delle condizioni imposte da Mosca anche l’Unione Europea. Così l’Alta rappresentante Kaja Kallas: “L’Europa non può accettare lo stop alle armi a Kiev. Se Mosca ottiene il divieto di fornire aiuti militari all’Ucraina, sarà libera di continuare la guerra perché gli avversari non sarebbero più in grado di difendersi. Questo non può e non deve essere l’accordo.”
Il Cremlino smentisce Trump
Se in un primo momento Donald Trump ha riferito che nella telefonata con Putin non si era parlato di un eventuale stop americano all’invio di armi all’Ucraina, il Cremlino riferisce come il tema delle forniture sia stato ampiamente discusso e posto come priorità nell’agenda.
Zelensky: “La Russia non è pronta a porre fine alla guerra”
Zelensky ha affermato nella serata di ieri che le condizioni di Vladimir Putin dimostrano che non è pronto a “porre fine” alla guerra e “puntano solamente a indebolire l’Ucraina”
Colloqui sulla tregua in Ucraina a Gedda
Sul fronte diplomatico, i colloqui per un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina proseguiranno nella giornata di domenica 23 marzo nella città saudita di Gedda. Parola dell’inviato speciale degli Stati Uniti in Medio-Oriente Steve Witkoff, che ha anche annunciato come la delegazione statunitense sarà guidata dal segretario di Stato Marco Rubio e dal consigliere per la Sicurezza Nazionale Mike Waltz.