BRUXELLES – Gli Usa continuano il sostegno all’Ucraina. Oggi alla riunione Nato dei ministri della Difesa, il segretario statunitense Lloyd J. Austin III ha annunciato un pacchetto di aiuti da 200 milioni di dollari. Lo stato federale fornirà missili Aim-9 Sidewinder a corto raggio, munizioni per i razzi Himars e missili anticarro Tow. Anche l’Olanda ha promesso un pacchetto ad hoc, mentre la Danimarca invierà al Paese i primi caccia F-16 nei primi mesi del 2024 e il Belgio lo farà dal 2025. La priorità di Volodymyr Zelensky è avere sistemi di difesa aerei, artiglieria e munizioni. “Un giorno l’Ucraina sarà parte dell’Unione Europea e della Nato – ha annunciato il presidente ucraino giunto a sorpresa a Bruxelles e per la prima volta al quartier generale della Nato – e stiamo oggi lavorando affinché questo momento si avvicini”.
Zelensky è convinto che il presidente Vladimir Putin non riuscirà a conquistare l’Ucraina e che il suo Paese non può permettersi un’altra corsa agli armamenti. Nelle sue affermazioni si è spinto anche più in là, prospettando uno schema più grande dello zar: “Tutti noi vogliamo che siano sconfitti [i russi] in Ucraina, il prima possibile, in modo da non dover cercare granate e carri armati per altri Paesi in Europa, Asia o Africa che il dittatore russo potrebbe tentare di trasformare in rovine in zone di sua influenza”. Ha aggiunto che la Russia ha perso l’iniziativa e la prova sarebbe nella flotta russa del Mar Nero dell’Asia che sta sfuggendo a droni e missili navali ucraini. Zelensky è convinto che gli aggressori tenteranno di ripetere la tattica dell’inverno scorso attaccando le infrastrutture energetiche ucraine e per questo chiede più pressione militare su Mosca per rendere vani gli eventuali attacchi.
Sulla guerra tra Israele e Palestina il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha fatto sapere che domani il ministro della Difesa israeliano, Yoav Galan, informerà gli alleati sulla situazione. Ha ribadito la condanna dei “terribili attacchi terroristici contro civili innocenti in Israele”. Anche Zelensky è intervenuto sulla questione mostrando vicinanza agli israeliani, paragonando gli attacchi terroristici di Hamas a quelli bielorussi dei primi giorni della guerra in Ucraina. “Se posso dare una raccomandazione ai leader dell’Occidente, è che non facciano sentire la popolazione israeliana sola – ha riferito, suggerendo di sostenere prima le persone vittime degli attacchi. Il presidente ha ricordato che la Russia ha ancora risorse per poter intromettersi pure in questo conflitto, come ha fatto nel Sahel: “Non possiamo permettere che ciò accada, dobbiamo prevenirlo”. Il leader ucraino pensa che la Russia e altri Paesi useranno il conflitto israelo-palestinese per dividere il supporto internazionale all’Ucraina.
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nel punto stampa con Zelensky, si è espresso anche sulla vicenda del sabotaggio del gasdotto finlandese nel Mar Baltico, affermando che “se sarà mostrato che c’è stato un atto ostile contro una infrastruttura della Nato, la risposta sarà forte e determinata”. Mentre si insinuano i sospetti che l’azione sia di matrice russa, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito “allarmante” la notizia e ha detto di rimanere in attesa di “informazioni più dettagliate”. Sull’abbandono europeo delle risorse energetiche russe, Putin ha commentato che siccome gli Stati “stanno pagando più del dovuto per le forniture” di gas e petrolio, l’economia dell’Unione Europea sarebbe “vicina allo zero”.