GEDDA – A poche ore dalla minaccia nei confronti dell’Ucraina da parte di Elon Musk sulla possibilità di spegnere i satelliti Starlink, successivamente smentita, i riflettori sono puntati sul summit Ucraina-Usa di domani, 11 marzo, a Gedda in Arabia Saudita.
Zelensky incontra Mohammed bin Salman
“L’Ucraina ha cercato la pace fin dal primo secondo della guerra. E abbiamo sempre detto che l’unica ragione per cui la guerra continua è la Russia”, ha scritto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sui social, atteso in Arabia per l’incontro con il principe ereditario Mohammed bin Salman. Le delegazioni di Kiev e Washington sono pronte a ricucire i rapporti dopo la lite tra il leader ucraino e il presidente Usa Donald Trump, di poco più di una settimana fa nello Studio Ovale della Casa Bianca. Sul tavolo l’accordo per le terre rare, che sarebbe più vicino alla fumata bianca. Trump però non si accontenta e pretende un cambio di atteggiamento da parte del presidente ucraino sul conflitto con la Russia e rassicurazioni sulla pace. Zelensky, secondo gli Stati Uniti, dovrebbe accettare l’idea di concessioni territoriali a favore del presidente russo Vladimir Putin.
Dall’altra parte c’è l’Ucraina. Il Financial Times cita “funzionari informati sui preparativi per i negoziati” di Riad che riferiscono che Kiev “è pronta a proporre un cessate il fuoco parziale con Mosca sugli attacchi di droni e missili e sulle operazioni nel Mar Nero”. La speranza è cercare di convincere gli Stati Uniti a riattivare gli aiuti militari e l’intelligence, dopo la presa di posizione di Donald Trump sul disimpegno dal conflitto avvenuta la scorsa settimana.
La Russia espelle diplomatici Gb per spionaggio
La Russia intanto smentisce nuovi colloqui in programma in settimana a Gedda con gli Stati Uniti. A dichiararlo è lo stesso portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che aggiunge come gli accordi di pace siano “nella fase iniziale del percorso” e il cammino che attende le delegazioni sia “piuttosto lungo e difficile”. Mantenendo sempre lo sguardo sulla fase delicata della guerra, l’Fsb, il servizio d’intelligence di Mosca, ha annunciato l’espulsione di due diplomatici del Regno Unito accusati di “spionaggio” a seguito di “prove che questi diplomatici stavano portando avanti attività di sovversione e di intelligence che minacciano la sicurezza della Federazione Russa”. Una decisione comunicata dal ministero degli Esteri russo a un rappresentante dell’ambasciata britannica a Mosca dopo che negli ultimi sei mesi si erano verificati altri due episodi simili.
Il Regno Unito ha condannato la Russia, definendo “calunniose e infondate” le accuse contro i funzionari.