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HomeEsteri Zaki: oggi seconda udienza a Mansura

Zaki, oggi seconda udienza
rischia 25 anni di carcere
Restano le accuse più gravi

Ieri manifestazioni a Bologna

Amnesty: il problema sarà politico

di Francesca Massimano28 Settembre 2021
28 Settembre 2021

Si tiene oggi a Mansura, in Egitto, la seconda udienza del processo a carico di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’università di Bologna in carcere da quasi 20 mesi. Restano in piedi le accuse più gravi, per le quali il giovane rischia 25 anni di carcere.

In aula sono presenti George Zaki, padre di Patrick, e la sorella Marise. Ha voluto presenziare anche un dirigente della ‘Eipr’’, ong per la quale il ragazzo aveva lavorato come ricercatore. Inoltre, come avviene sempre nelle udienze per il rinnovo della custodia cautelare, è prevista anche la presenza di un diplomatico italiano.

Durante la sessione verranno esaminati i tre articoli giornalistici che hanno portato all’accusa di “diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese”, un reato sanzionato con un massimo di cinque anni di carcere. L’avvocatessa della difesa, Hoda Nasrallah, proverà a contestare le accuse mosse al ricercatore per una particolare pubblicazione che esaminava la condizione discriminatoria a cui sono sottoposti i cristiani copti in Egitto, pubblicato nel 2019.

È già stato confermato dai legali, però, che restano in piedi anche le accuse di “minare la sicurezza nazionale”, di istigare alla protesta per il “rovesciamento del regime” e “all’uso della violenza e al crimine terroristico”. Le ipotesi di reato sono basate sui dieci post comparsi su Facebook sul profilo di Zaki ma di controversa attribuzione. Secondo Amnesty International, questi capi d’imputazione potrebbero costare allo studente egiziano 25 anni di carcere se non, addirittura, l’ergastolo.

Ieri, Amnesty International Italia ha organizzato una manifestazione a Bologna per Zaki. “In Egitto, in cinque minuti si può condannare. Se le cose andranno male – ha dichiarato il presidente dell’ong, Riccardo Noury –  il problema sarà politico e riguarderà Mario Draghi che dovrà pretendere da Al-Sisi la grazia per Patrick”.

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