La Corte di giustizia dell’Unione europea condanna l’Italia per non aver applicato le misure obbligatorie per impedire il diffondersi del batterio vegetale da quarantena xylella fastidiosa, responsabile del disseccamento rapido degli ulivi in Puglia. Accolto il ricorso della Commissione Ue contro ritardi e mancanze nelle ispezioni e nell’abbattimento delle piante infette da parte delle autorità nazionali.
L’Italia non ha provveduto a rimuovere le piante infette, né ha garantito le ispezioni annuali di controllo. Il batterio xylella fastidiosa può colonizzare 500 piante ed è nota per i danni che provoca ogni anno in California e Sudamerica. Segnalata per la prima volta nel 2013 in Europa, proprio in Puglia, da allora si è diffusa anche in Francia, Spagna e Portogallo. Trattandosi di una condanna per primo adempimento è previsto solo il pagamento delle spese processuali.