PECHINO – La prossima settimana il presidente cinese Xi Jinping volerà a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin. È quanto emerge da un’esclusiva dell’agenzia di stampa birtannica Reuters. Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, non ha ancora confermato ufficialmente se l’incontro avrà luogo, mentre il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato: “Gli annunici di visite ufficiali dall’estero sono coordinate in modo sincrono di comune accordo tra le parti”.
Per la prima volta dall’inizio del conflitto, inoltre, Xi sarebbe pronto a parlare con il leader ucraino Volodymyr Zelensky. La videoconferenza è in programma proprio dopo l’incontro con Putin a Mosca. La notizia è stata diffusa dal Wall Strett Journal, che spiega come il dialogo con Zelensky significherebbe per la Cina un grande passo in avanti nel ruolo di mediatrice del conflitto. Una posizione del genere rafforzerebbe ulteriormente la posizione di Pechino sullo scacchiere internazionale, dopo che Xi ha anche mediato il recente accordo diplomatico tra Iran e Arabia Saudita.
Nel frattempo prosegue l’assedio intorno alla città ucraina di Bakhmut. I mercenari del gruppo Wagner hanno postato sui social immagini che mostrano il loro ingresso all’interno dell’impianto industriale Azom della città e i combattimenti si stanno svolgendo anche sottoterra. Secondo un’inchiesta del Washington Post, la resistenza ucraina a Bakhmut ha contribuito a logorare in modo significativo le risorse militari dell’esercito ucraino, ormai a corto di truppe e munizioni.
Sul piano politico, la Duma, la camera bassa del Parlamento russo, ha approvato una stretta alle critiche alla cosiddetta “Operazione speciale in Ucraina”: previsti fino a 15 anni di reclusione per la diffusione di notizie false e fino a 7 anni per diffamazione dei partecipanti all’operazione, compresi i mercenari della Wagner.