Comunicare i temi di Expo anche quando Expo non ci sarà più. Sviluppare una rete in grado di favorire il confronto e l’incontro di policy maker, della comunità scientifica, delle imprese e della finanza. Valorizzare il contributo della ricerca sostenibile offrendo alle imprese e alle istituzioni una piattaforma internazionale consolidata permanente. Sono questi gli obiettivi del World Food Forum, presentato nella due giorni (22-23 settembre) al padiglione Italia di Expo, alla presenza del ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina.
Una prosecuzione ideale e concreta dell’Esposizione Universale milanese e dei principi sanciti dalla Carta di Milano, i cui punti cardine sono security, safety e sustainability. Il World Food Innovation and Research Forum riunisce un’ampia gamma di istituzioni rappresentanti del mondo della ricerca, dell’industria e della società civile con l’intento di promuovere il dialogo e la condivisione di ricerche, risultati e saperi sulla sicurezza alimentare e la nutrizione per favorire l’attuazione di politiche integrate per lo sviluppo e la cooperazione globali e regionali.
Promosso dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con Aster, società che riunisce enti di ricerca come CNR, ENEA, INFN, il sistema delle Camere di Commercio e imprese imprenditoriali, il World Food Forum ha ottenuto il patrocinio di Commissione e Parlamento europeo, università e ministero dello Sviluppo Economico. Il forum avrà cadenza biennale, inframmezzato da un evento strategico negli anni dispari e tutto sarà condiviso attraverso una piattaforma web. Il Comitato d’Indirizzo riunisce 14 autorevoli ricercatori e scienziati italiani.
“Noi, lo dico con orgoglio, abbiamo avuto il coraggio di offrire una piattaforma di discussione sul diritto al cibo e sulla sicurezza alimentare che affronta un tema gigantesco: come dare da mangiare a 9 miliardi di persone da qui al 2050”, ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. “Qualcuno”, ha aggiunto, “si sarà chiesto perché proprio la nostra regione. In questi anni l’Unione Europea ha finanziato ben 88 progetti per un totale di 26 milioni di euro in ambito agricoltura, pesca, prodotti alimentari e biotecnologie che da soli rappresentano il 17% del totale nazionale. L’obiettivo è continuare su questa strada”.
Nicola Stacchietti