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HomeEconomia Wind, il Tar del Lazio conferma sanzioni di 375mila euro per pratiche scorrette

Wind, Tar del Lazio conferma
sanzioni di 375mila euro
"Pratiche scorrette"

Ammende inflitte dall'Antitrust nel 2009

atteso giudizio della Ue su due sanzioni

di Rossella Melchionna07 Settembre 2017
07 Settembre 2017

Sanzioni che ammontano complessivamente a 375mila euro sono state confermate a Wind Telecomunicazioni, dopo essere state impartite dall’Antitrust nel 2009. A deciderlo il Tar del Lazio con tre sentenze, mediante le quali ha bocciato i ricorsi avanzati dalla società telefonica.

Il motivo che ha portato alle tre multe da 125mila euro l’una è legato a pratiche commerciali considerate scorrette: si tratta, in particolare, della diffusione, da parte di società terze, di pubblicità ingannevoli riguardo a servizi in abbonamento per i cellulari, come download di suonerie, giochi e immagini.

Il Tar, sui primi due ricorsi, ha confermato quanto concluso dal Consiglio di Stato in un’altra vicenda simile. Inoltre, il tribunale ha ritenuto che Wind «ha apportato un contributo efficiente e certamente determinante sotto il profilo eziologico, al fine di rendere possibile il realizzarsi della condotta illecita oggetto dell’attività sanzionatoria». La società, continua il Tar, ha «contribuito con un apporto cosciente e volontario alla realizzazione delle campagne informative». Ma la sua condotta, si legge, «era riconducibile a un’ipotesi di responsabilità per comportamento colpevole, per non aver posto in essere un adeguato “setting” di strumenti di verifica e controllo effettivo e concreto tale da impedire il verificarsi dell’illecito amministrativamente sanzionato».

Per ciò che concerne la terza sentenza, invece, i giudici hanno dichiarato che «correttamente l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha ritenuto non assolto, nel caso di specie, l’onere di completezza e chiarezza informativa imposto ai professionisti dalla normativa di settore».

Infine, giudizio sospeso sulla valutazione di legittimità di altre due sanzioni assegnate a Wind dall’Agcm, sempre nel 2009 e per pratiche commerciali scorrette – in questo caso le tariffe Infostrada pubblicizzate sul proprio sito e con spot televisivi. Il Tar del Lazio è in attesa di un verdetto della Corte di giustizia dell’Unione Europea, che stabilirà a chi tocca affrontare il caso. Per la società telefonica, non ci sono dubbi: il compito spetterebbe all’Agcom e non all’Antitrust.

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