Donald Trump attacca pesantemente la Federal Reserve, dopo il crollo di Wall Street, che ieri ha fatto registrare la sua giornata peggiore dallo scorso febbraio. “La Fed è impazzita”, ha commentato il presidente degli Stati Uniti. Sotto accusa è finita la strategia della banca centrale sui tassi di interesse, che sarebbero stati alzati troppo, e in maniera troppo rapida, ben tre volte nel giro di un anno.
“Capisco che la Fed – il commento di Trump – ma non mi piace quello che sta facendo. Non penso ci sia bisogno di andare così veloci. Non abbiamo un problema di inflazione”. Un attacco inusuale, contro un’istituzione della quale lo stesso inquilino della Casa Bianca ha scelto l’attuale presidente, Jerome Powell.
Era dall’8 febbraio che gli indici della borsa statunitense non vivevano una giornata così drammatica. Il Dow Jones ha perso il 3,15%, lo S&P 500 ha ceduto il 3,29% mentre il Nasdaq ha fatto segnare la prestazione peggiore, con un calo del 4,8%. A pesare maggiormente sui listini sono state le perdite dei titoli tecnologici. Apple, Amazon e Netflix hanno infatti bruciato, in una sola giornata, una capitalizzazione di mercato complessiva di 120 miliardi di dollari, cedendo tutte tra il quattro e l’otto per cento.
Tra le cause del mercoledì nero di Wall Street ci sono state anche le sempre maggiori tensioni commerciali tra Washington e Pechino e la frenata dell’economia cinese, che potrebbe avere ricadute a livello globale. La Casa Bianca però non si dice preoccupata. “E’ una correzione in un mercato al rialzo, probabilmente è salutare, passerà. I fondamentali dell’economia americana sono solidi, grazie alle politiche di Donald Trump, che hanno creato una solida base per una crescita continua”, spiega la portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders. Trump aveva già criticato pubblicamente la Fed lo scorso luglio.