I sondaggi restituiscono al Paese il quadro dell’ultimo scatto prima delle elezioni. Un affresco abbastanza definito e dettagliato, anche se non tutto è deciso e, ironicamente, proprio gli indecisi potrebbero mutare la situazione. Attualmente il centrodestra è saldamente al comando e al suo interno gli equilibri sono in evoluzione. Il perno della coalizione è sempre di più Giorgia Meloni che sfiora il 25% dei probabili consensi, seguono, in calo, Lega all’11,8% e Forza Italia al 8,9%. A sinistra il Partito Democratico rimane arroccato poco sopra al 20%, i 5 Stelle sono in risalita al 14%. Il terzo polo di Renzi e Calenda segue al 6,8.
Rimane fuori un grande, grandissimo partito. Quello degli indecisi, coloro che ancora non sanno se o chi andare a votare, che i partiti guardano con immane interesse: il sorpasso di Trump su Hillary nel 2016 docet. Qui si gioca l’ultima partita, il rush finale, che può sovvertire le sorti del voto, o in caso contrario, confermarle. La maggior parte dei rappresentanti di questo gruppo sono giovani o giovanissimi, appena maggiorenni o chi ha finito il percorso di studio e cerca un’occupazione o una casa. Anche per questo i partiti sono sbarcati su Tik Tok negli ultimi giorni, per poter pescare in questo immenso bacino elettorale che alcuni sondaggi attestano addirittura al 42% degli aventi voto. Non ci sono solo giovani, anche se nettamente in maggioranza, ma anche Over 50 in cerca di soluzioni per fronteggiare il mix deleterio inflazione-caro bollette.
Un ventaglio variegato che potrebbe cristallizzare il vantaggio della destra o infuocare le ambizioni della sinistra. La categoria più decisa è quella dei pensionati, polarizzati tra Pd e FdI. Per il partito di Via del Nazareno netta la preferenza di dirigenti e professionisti. Operai e impiegati invece preferiscono la destra o i 5 Stelle. I pentastellati hanno ampi consensi anche tra gli autonomi, tra i quali comunque la destra è più forte, e disoccupati. Il Partito Democratico mantiene però un buon appeal proprio per quanto riguarda i giovani e giovanissimi tra i quali c’è ancora molta incertezza. Nonostante ciò gli esperti dicono che oltre il 10% di questi alla fine si recherà alle urne e esprimerà una preferenza.