BRUXELLES – Circa 150 miliardi di euro destinati dall’Unione europea all’Africa perché il continente ha bisogno di “massicci investimenti” e l’Occidente non è solo interessato “a estrarre le risorse”. A dirlo è la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen al primo summit sul clima di Nairobi, organizzato al fine di attirare finanziamenti per combattere il riscaldamento globale.
Il piano di investimenti in questione è il Global Gateway, indirizzato a sostenere progetti come quello lanciato dalla presidente Ue durante il summit, insieme al presidente del Kenya William Ruto, volto a implementare l’idrogeno verde nel Paese, definito “un alleato fondamentale nella lotta al cambiamento climatico”. Per il leader del Kenya, però, gli investimenti non bastano ma occorre anche “un accordo globale” per “aiutare le nazioni africane indebitate” a combattere gli effetti dannosi del cambiamento climatico. Secondo la Banca mondiale, infatti, la maggior parte dei Paesi africani è in difficoltà o ad alto rischio di indebitamento.
Von der Leyen ha inoltre fatto sapere che l’Unione Europea sia consapevole di quanto in tutto il mondo “sulla transizione verde i finanziamenti pubblici non sono sufficienti”, e che ha deciso di stanziare “un miliardo di euro per ridurre il rischio degli investimenti privati nei mercati emergenti”. Si tratta della “Iniziativa sui green bond globali”, obbligazioni la cui emissione è legata a progetti che hanno un impatto positivo per l’ambiente. Al fine di sbloccare risorse da destinare al clima in Africa, per la presidente, sarebbe anche utile fissare “un prezzo sulle emissioni di carbonio”, punto su cui lavorare in vista della Cop28 di Dubai a fine anno.
A scegliere di investire sul continente, comunque, sono anche gli Emirati Arabi. Se “l’Africa perde, perdiamo tutti” ha dichiarato Sultan Al Jaber, ministro dell’Industria e della Tecnologia del Paese, che durante l’incontro di Nairobi ha annunciato il finanziamento di “4,5 miliardi di dollari” per “sviluppare 15 gigawatt di energia pulita entro il 2030”.