PARIGI – Uniti, ma non su tutto. Da una parte la coalizione dei volenterosi manterrà le sanzioni a Mosca, dall’altra manca una linea comune sull’invio di truppe in Ucraina. Tra i no alla proposta, quello dell’Italia, che chiede il coinvolgimento degli Usa al prossimo vertice e l’attivazione dell’articolo 5 della Nato per Kiev. È stata decisa, intanto, una “forza di rassicurazione” da mandare in Ucraina dopo la pace. Sarà capitanata da Parigi e Londra, con il coinvolgimento di diversi Paesi europei.
Meloni frena sulla forza di rassicurazione: “Può essere vista come una minaccia”
La “forza di rassicurazione” a guida franco-britannica, annunciata ieri, 27 marzo, dal presidente Macron, sarà dislocata in diverse “località strategiche” dell’Ucraina. Si tratterà, come sottolineato dal leader francese, di uno strumento per “dissuadere contro eventuali aggressioni russe”. Lo stesso Macron ha ammesso l’assenza di unanimità sulla forza. Molto più prudente la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Dobbiamo stare attenti qui – ha dichiarato al Financial Times – potrebbe essere vista come una minaccia”.
La linea prudente di Palazzo Chigi
Non è prevista alcuna partecipazione nazionale a una eventuale forza militare sul terreno ucraino. Durante il vertice all’Eliseo, Meloni ha sottolineato la necessità di raggiungere un accordo di pace, ma è tornata a ribadire la contrarietà all’invio di truppe in Ucraina, decisa nel corso di un incontro a Palazzo Chigi con i vicepremier Tajani e Salvini e il ministro della Difesa Crosetto.”Ora è importante poter estendere il cessate il fuoco parziale alle infrastrutture civili – ha affermato premier – come le scuole e gli ospedali, con l’obiettivo di raggiungere un cessate il fuoco totale”.
Meloni: “Coinvolgere Usa al prossimo incontro sull’Ucraina”
Meloni ha poi ribadito l’importanza di continuare a lavorare con gli Stati Uniti per fermare il conflitto e raggiungere una pace che assicuri la “sovranità e la sicurezza dell’Ucraina”. Motivo per cui auspica “il coinvolgimento di una delegazione americana al prossimo incontro di coordinamento”. La proposta della premier è inoltre quella di estendere l’articolo 5 della Nato a Kiev, che impegnerebbe l’alleanza a intervenire in caso di attacco a uno dei paesi membri.
Il presidente russo Putin: “Amministrazione transitoria per l’Ucraina”
Per il futuro dell’Ucraina, il Cremlino ha invece altre idee. Il presidente russo Putin ha proposto un “amministrazione transitoria” sotto la bandiera dell’Onu, al fine di organizzare elezioni presidenziali “democratiche” nel paese e negoziare poi un cessate il fuoco con le nuove autorità. Il leader ha ricordato che la soluzione di un’amministrazione transitoria “è già stata utilizzata diverse volte” nel quadro delle Nazioni Unite, ricordando, in particolare, il caso di Timor Est nel 1999.