“Abbiamo attivato tutti i canali diplomatici: aspettiamo di capire le conseguenze di una sentenza che non è definitiva”. Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ospite ieri a Porta a Porta ha commentato la vicenda Cesare Battisti. L’ex brigatista rosso sarà espulso dal Brasile e probabilmente andrà in Messico o in Francia, ma l’Italia spinge per riportarlo nel suo paese, dove lo attende il carcere a vita per gli omicidi commessi durante gli anni di piombo.
“Se il provvedimento sarà confermato, auspichiamo che consenta di dar luogo a una richiesta di estradizione, che abbiamo già fatto da tempo”, ha affermato ieri sera il guardasigilli, “il problema è parlare alla luce di questo provvedimento, perché l’istanza andrebbe rivolta non al Brasile ma ad un altro Paese”.
Contro l’eventuale espulsione hanno presentato ricorso i legali di Battisti, che negano inoltre le voci circolate in merito alla possibilità di uno “scambio” tra l’estradizione dell’ex terrorista con quella di Henrique Pizzolato, l’ex dirigente del Banco do Brasil condannato a 12 anni nel caso ‘Mensalao’ e fuggito in Italia con il passaporto del fratello defunto.
Sull’eventualità interviene anche l’avvocato di Pizzolato, che ha scritto una lettera a Orlando: “Non posso pensare che il mio Governo anteponga alla violazione dei diritti fondamentali di una persona, a maggior ragione di un nostro concittadino, la possibilità di ottenere un successo politico”.
Silvia Renda