HomeEconomia Conti pubblici più flessibili, soddisfatto Letta: “Ce l’abbiamo fatta”. E sulla crisi polemica Saccomanni-Squinzi

Conti pubblici più flessibili, soddisfatto Letta: “Ce l’abbiamo fatta”. E sulla crisi polemica Saccomanni-Squinzi

di alessia.argentieri03 Luglio 2013
03 Luglio 2013

Maggiore flessibilità per i conti pubblici italiani. Lo annuncia José Barroso (“la Commissione europea consentirà deviazioni temporanee dal raggiungimento dell’obiettivo di medio termine”), e questo significa che le “deviazioni” permetteranno un aumento degli investimenti per la crescita e gli fa eco il premier Enrico Letta: “Ce l’abbiamo fatta! La Commissione Ue annuncia ora più flessibilità per i prossimi bilanci per i paesi come l’Italia con i conti in ordine”.
Intanto sulla crisi economica in Italia è polemica tra il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi  e il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni.«Stiamo andando verso la ripresa. Nel corso del 2012 siamo usciti dall’emergenza finanziaria, poi c’è stata la stasi politica. Credo che la luce un po’ più positiva per la crescita la stiamo vedendo in questi giorni. Infatti il surplus dei conti pubblici realizzato a giugno è tra i più alti del decennio». E’ quanto ha dichiarato il ministro dell’Economia al convegno di Confindustria, provocando la reazione immediata del presidente degli industriali Squinzi, che ha ribattuto: «Io Saccomanni lo stimo moltissimo, ma in effetti la luce non la vedo ancora. Maggio è meglio di aprile, giugno di maggio, ma la produzione industriale a giugno è in calo dell’1,7% su base annua, ci stiamo stabilizzando sul fondo e verso fine anno credo che ricominceremo la risalita».
Invece il ministro ha parlato con ottimismo della situazione economica italiana spiegando che «alcuni segnali di miglioramento ci sono anche in Italia, l’economia si sta riprendendo. Il primo trimestre era molto brutto, il secondo direi che è un trimestre di passaggio, di stabilizzazione, quindi penso che possa essere prodromico a un consolidamento della ripresa, anche alla luce delle misure che sono state prese».

Programma su Iva e Imu. Saccomanni ha anche tracciato un piano del suo programma di lavoro, sottolineando che «su Iva e Imu vorrei risolvere tutto prima delle vacanze. Noi siamo a favore di una strategia fiscale che riduca la pressione sulle imprese, sui lavoratori, sui consumatori. Abbiamo però un obbligo a perseguire una politica di crescita che non sia finanziata dal debito e bisogna agire sul lato dei tagli di spesa. Certi interventi strutturali però è evidente che non possono essere realizzati in pochi giorni, non è un compito semplice ma ci stiamo impegnando».
Riguardo alla legge di delega fiscale Squinzi attacca: « Il Paese vive una situazione di abuso di diritto fiscale. Bisogna mettere mano alla legge delega. E’ questo che deve fare il governo Letta, rischiamo il prossimo anno di avere una risalita dello 0,3% o dello 0,4%, che non risolve i nostri problemi, una disoccupazione al 12% e al 38-40% per i giovani. Per ricreare occupazione vera – ha aggiunto Squinzi – serve una crescita minimo al 2-3%».
E Saccomanni replica: «Sono impegnato a portare la delega fiscale in Parlamento, le commissioni parlamentari sono d’accordo a metterla in calendario entro l’ultima settimana di luglio. Ci impegniamo ad agire il più rapidamente possibile. Il problema di dare certezza fiscale a tutti i cittadini è fondamentale».

Debiti verso la pubblica amministrazione. Altro capitolo scottante: la restituzione dei debiti della pubblica amministrazione, sulla base del decreto approvato il mese scorso. «Fosse per me – dice Saccomanni – pagherei tutto subito, ma stiamo verificando che tutti coloro che sostengono di avere dei crediti nei confronti della pubblica amministrazione li abbiano davvero. Siamo il Paese dei falsi invalidi, dei falsi ciechi e ci sarà pure qualche falso creditore, dobbiamo accertare. Adesso dobbiamo essere in grado di dare tutto quello che possiamo, e a settembre dovremmo avere una mappatura completa di chi sono i veri creditori e a quel punto potremo fare un’accelerazione».

Alessia Argentieri

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