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Decreto legge anti vivisezione. Vittoria della politica e della società civile

di Emanuele Bianchi07 Aprile 2014
07 Aprile 2014

Green-Hill-02Da pochi giorni è entrato in vigore il decreto legge che vieta sul territorio nazionale l’allevamento di cani, gatti e primati adibiti alla vivisezione. Con il nuovo regolamento vengono imposti vincoli ben precisi  alla sperimentazione sugli animali. Dietro al testo di legge si cela l’impegno incessante di Michela Vittoria Brambilla che, dopo esser comparsa sulla scena politica, ha costantemente cercato di orientare il dibattito parlamentare sulle tematiche riguardanti diritti e doveri dei primati e degli animali domestici. Ancora prima dell’ex ministro numerose associazioni animaliste hanno fortemente contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica e parte della categoria veterinaria con iniziative più o meno eclatanti al riguardo.  Uno degli impulsi mediatici più efficaci provenne dal blitz ai canili lager di Green Hill a Montichiari, organizzato con il patrocinio della Lega anti vivisezione.

Il decreto, recentemente varato, recepisce in forma restrittiva la disposizione europea 2010/63, cosiddetta “sulla protezione degli animali utilizzati a scopi scientifici”. Sarà vietato, dunque, effettuare esperimenti su scimmie antropomorfe, testare per ricerche su sostanze d’abuso, xenotrapianti e in campo bellico oltre che sperimentare per fini didattici. Per la prima volta viene promossa e incentiva economicamente l’attuazione di metodi alternativi alla sperimentazione in vivo. Tuttavia dal 1° gennaio 2017, e previo riconoscimento di metodi alternativi, saranno preclusi i test di droghe, alcool, tabacco e trapianti di organi animali. Viene così confermato il divieto di ricerca su cani e gatti randagi e su animali resi orfani, altrimenti utilizzabili secondo la direttiva europea. Il grado di una democrazia occidentale non può non essere analizzato anche osservando le  tutele e le inibizioni alle indicibili mattanze che troppo spesso vedono protagonisti indifesi e purtroppo consapevoli esemplari a quattro zampe.

Emanuele Bianchi

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