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HomeEsteri “Noi, vittime di molestie”la lettera di denuncia che fa tremare l’Europarlamento

"Noi, vittime di molestie"
una lettera di denuncia
fa tremare l'Europarlamento

Giovedì la discussione sulla mozione

al dibattito di oggi aula deserta

di Massimiliano Venturini25 Ottobre 2017
25 Ottobre 2017

European Parliament member Pina Picierno fom the Group of the Progressive Alliance of Socialists and Democrats in the European Parliament sits behind a placard with the hashtag 'MeToo' during a debate to discuss preventive measures against sexual harassment and abuse in the EU at the European Parliament in Strasbourg, France, 25 October 2017. ANSA/PATRICK SEEGER

“Anche noi siamo stati vittime o testimoni di abusi, dai commenti e dai comportamenti sessisti a molestie e aggressioni sessuali, da parte di eurodeputati o staff del Parlamento”. Sono le accuse contenute nella lettera – visionata dall’Ansa – indirizzata al presidente dell’ Europarlamento Antonio Tajani e agli altri membri da dodici eurodeputati e sottoscritta ad ora da un’altra trentina, di vari gruppi. “Non è legale – si legge ancora – essere molestati in ascensore, nei corridoi o durante una missione”.

“Anch’io sono stata vittima di abusi sessuali e quello che fa male è continuare a vedere questa persona potente che continua a fare quello che ha sempre fatto”. Una denuncia altrettanto pesante quella lanciata dall’eurodeputata svedese dei Verdi, Linnea Engstrom durante il dibattito oggi a Strasburgo. “Adesso invece – ha detto prendendo la parola durante la plenaria – finalmente possiamo esternare queste memorie così dolorose, possiamo rompere il silenzio. Mi piacerebbe che dessero l’esempio anche molti più uomini”.

Nei giorni scorsi Margot Wallström, ministra degli Esteri di Stoccolma, e Asa Regnér, ministra delle Pari opportunità, hanno denunciato di aver subito molestie durante summit europei. Entrambe si sono unite all’iniziativa internazionale #MeToo per denunciare la vastità del problema delle molestie sessuali che. sull’onda del caso Weinstein, sta rivelando retroscena sempre più inquietanti. Una piaga che, secondo la lettera, è presente e diffusa anche nell’Europarlamento.

“Dobbiamo rompere il silenzio che c’è anche in quest’aula”, accusa ad esempio la svedese Malin Bjork. “Il Parlamento, come ogni altro posto di lavoro, non è immune a questo fenomeno”, afferma Daniela Aiuto (M5s).

Qualcosa si spera possa cambiare con la risoluzione sulla lotta alle molestie sessuali nell’Ue che dovrà essere votata domani a Strasburgo. Sette le mozioni dei gruppi, sulle quali si lavora a un testo di compromesso. Purtroppo il fatto che il dibattito sia avvenuto in un’aula semi-deserta, con poche decine di deputati, indica come la questione sia ancora ritenuta non prioritaria.

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