Sono tre le regioni in cui si sono registrati omicidi di innocenti, vittime di mafia: Sicilia 23 vittime, Campania 18 e Calabria 13. Tra il 1979 e il 1983 si arrivò all’apice del processo di militarizzazione della camorra, nel corso dello scontro tra la NCO di Cutolo (che cercava di fondare un’organizzazione criminale indipendente dalle cosche siciliane) e la Nuova Famiglia, cartello che riuniva i clan cittadini e della provincia avversi a questo progetto e in buona parte collegati a Cosa Nostra. Il conflitto fu di una intensità e violenza inverosimili. Coprì l’intero territorio cittadino e della provincia, spaccò in fazioni contrapposte quartieri e rioni. Un altro periodo in cui si registrò un alto numero di vittime innocenti fu dal 1990 al 1993, con picco massimo nel 1990 e 1991 (46 morti).
Le regioni coinvolte nel 1990 furono la Sicilia con 13 vittime, Calabria 12, Campania otto. Anche due vittime a Milano e una a Varese.
Nel 1991 in Sicilia si registrarono 14 vittime, lo stesso In Calabria, nove in Puglia e 7 in Campania. Nel 1992, anno della strage di Via Capaci e di Via D’Amelio si registrarono 40 vittime innocenti: diciotto in Sicilia, otto in Campania, sette in Puglia, cinque in Calabria e una a Roma.