“Non è normale che sia normale ammazzare chi si dice di amare. Non è normale che sia normale comportarsi da criminale”. Il brano rap scritto e cantato dagli studenti dell’istituto Copernico-Carpeggiani di Ferrara, riprende la campagna contro la violenza sulle donne lanciata nel 2018 dal vicepresidente della Camera Mara Carfagna. La colonna sonora di un week end di preparazione alla manifestazione di lunedì 25 novembre, giorno in cui si celebrerà la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
I dati. Secondo i dati pubblicati da We World Onlus sul dossier “Making the Connection”, ripresi dal Manifesto, ogni anno un miliardo e duecento milioni di donne subiscono violenza e cinquantamila vengono uccise da persone della propria famiglia. Questo vuol dire che, in base al numero totale della popolazione femminile globale (3,6 miliardi), una donna su tre al mondo subisce violenza da parte di un uomo. Lo studio del dossier è il risultato di una verifica di studi esistenti: i dati Istat del 2015 per l’Italia e i dati dell’OMS (organizzazione mondiale della sanità) del 2013 per il resto del mondo.
Le denunce. Secondo i dati Censis (istituto di ricerca socio-economica) in Italia nel 2018 sono stati denunciati 4.887 casi di violenza sessuale. Nel 90% dei casi le vittime della violenza sono donne mentre 397 casi riguardano minori di 14 anni. Nella classifica delle denunce al primo posto troviamo Milano con 481 denunce, seguita da Roma con 411 e Torino con 215.
Le manifestazioni. Il movimento trans-femminista italiano si prepara alla giornata internazionale contro la violenza delle donne, e scenderà in piazza domani a Roma con un corteo nazionale. Domenica invece ci sarà un’assemblea plenaria di Non Una Di Meno. Il corteo sarà in collegamento con Messina, dove ci sarà una manifestazione in contemporanea.
A Roma si inizierà alle 14 con partenza da Piazza della Repubblica con i centri anti violenza femministi, le case delle donne e le assemblee delle donne dei consultori. Per domenica invece saranno coinvolte diverse zone del quartiere San Lorenzo: il Nuovo Cinema Palazzo, Esc Atelier, il Grande Cocomero e Communia. L’obiettivo è anche quello di prepararsi per le campagne politiche dei mesi che seguiranno e creare una base solida per lo sciopero dell’8 marzo.