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HomePolitica Voto e violenza politica, allarme di Minniti
preoccupazione per i cortei di sabato

Violenza politica
non si attenuano i toni
Sabato manifestazione Anpi

Fiore: "Chiudere tutti i centri sociali"

Più cauti i leader dei grandi partiti

di Fabio Simonelli22 Febbraio 2018
22 Febbraio 2018

La manifestazione antifascista e antirazzista in corso a Macerata, promossa dal Comune dopo la morte di Pamela Mastropietro e la caccia ai migranti africani di Luca Traini, a Macerata, 18 febbraio 2018. ANSA/FABIO FALCIONI

La manifestazione di sabato “Mai più fascismi, mai più razzismi”, promossa dall’Anpi, cade in giorni di crescente violenza politica. A Roma per un richiamo “alla democrazia, alla solidarietà, alla sicurezza e all’eguaglianza sociale” ci saranno 22 associazioni, partiti e sindacati. Dai segretari di Cgil e Cisl Camusso e Furlan a don Ciotti di Libera,
Francesca Chiavacci dell’Arci, a esponenti di Pd a LeU, oltre a studenti e rappresentanti della comunità ebraica. Dopo l’aggressione al segretario provinciale di Forza Nuova a Palermo, e al militante di Potere al Popolo ieri a Perugia e la lapide di Aldo Moro imbrattata a via Fani, il ministro dell’Interno Minniti è stato chiaro. «Nessun atto violento è rimasto impunito. Per tutti la reazione è stata immediata: ci sono state perquisizioni, indagini, denunce circostanziate e fermi» ha dichiarato, sottolineando «la tranquilla fermezza» con cui il governo sta affrontando la situazione.

Escalation – Il rischio, dice il responsabile del Viminale è «lanciare un allarme che finisce per auto alimentarsi». Dalle parti politiche coinvolte però i toni non accennano a placarsi. «In questa situazione mi sembra necessario che venga vietata la manifestazione di Forza Nuova a Palermo» ha dichiarato il presidente dell’Anpi Carla Nespolo, pur condannando l’agguato a Ursino. Anche Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, chiede provvedimenti radicali: «Chiusura immediata dei centri sociali in Italia» ha twittato, dopo la notizia che i colpevoli dell’aggressione proverebbero dall’ambiente dell’estrema sinistra.

Più cauti invece i leader impegnati in campagna elettorale. «Condanno la violenza, da qualsiasi parte possa provenire. Va fermata cercando di reprimere sul nascere qualsiasi manifestazione di violenza collegata con la ideologia politica» ha affermato il leader di Leu Pietro Grasso questa mattina al video forum dell’Ansa. Sono arrivate  le parole di condanna anche dei due Matteo, Renzi e Salvini. «Sono quanto di più lontano ci sia dalle idee di Fn, ma do la solidarietà a Ursino» ha detto il segretario Pd. Più duro invece quello della Lega «Chiunque usa la violenza è criminale e delinquente e come tale va trattato» ha  spiegato Salvini.

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