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Violenza sulle donne, i numeri

di Giulia Torlone28 Gennaio 2018
28 Gennaio 2018

Quasi sette milioni di donne hanno subìto qualche forma di abuso nel corso della loro vita. Dalle violenze domestiche allo stalking, dallo stupro all’insulto verbale, la vita femminile è costellata di violazioni della propria sfera intima e personale. Spesso un tentativo di cancellarne l’identità, di minarne profondamente l’indipendenza e la libertà di scelta.
Il tragico estremo di tutto questo è rappresentato dal femminicidio, che anche se in leggero calo rispetto agli anni precedenti, dimostra di essere ancora un reato diffuso ed un problema che necessita di una risposta non solo giudiziaria, ma culturale e educativa. Proprio l’uccisione di una donna con la quale si hanno legami sentimentali o sessuali, rappresenta la parte preponderante degli omicidi contro il genere femminile. Più dell’82 per cento dei delitti commessi a scapito di una donna, nel nostro paese, sono classificati come femminicidi. Un numero gigantesco: oltre quattro su cinque.

I MINORI

Lo strascico che deriva dall’uccisione di una moglie o qualsivoglia partner è la distruzione della vita di un minore, figlio di allo stesso tempo della vittima e dell’assassino. “Nessuno può lontanamente immaginare cosa vivono questi bambini, solo chi sta al loro fianco comprende e condivide il dolore e la tragedia, ogni istante del giorno e della notte, incessante, devastante.” Gli zii affidatari di due orfani di femminicidio, Agnese e Giovanni Paolo, riassumono il lutto in poche ma efficaci parole. Questi bambini, in un attimo, vivono tre drammi. “Il dramma degli orfani perché perdono entrambi i genitori, ma in modo unico, terribile: in un momento di quotidianità, nella sicurezza della loro casa, la loro madre viene uccisa dal padre, che diventa l’assassino, l’incubo, l’imprevedibilità più terrificante. Il dramma della guerra perché la vedono in casa loro: spari, urla, sangue e morte. Il dramma dei terremotati perché perdono la loro casa, le loro cose, i loro giochi per sempre, nulla esiste più, solo distruzione”.

Negli ultimi dieci anni, secondo le stime dell’Istat, 1.628 figli sono diventati a un tratto orfani speciali.   Soltanto negli ultimi tre anni se ne contano 417, 180 dei quali minori: 52 sono stati testimoni dell’omicidio della madre da parte del padre, 18 sono stati uccisi insieme a lei. Alla base di numeri e statistiche c’è il grande lavoro fatto dallo studio Switch-off, finanziato dall’Unione Europea. Anna Costanza Baldry, psicologa e criminologa, ha intervistato 143 di questi orfani. Alcuni di loro, ormai adulti, fanno ancora fatica a raccontare la propria infanzia. I dati raccolti sono stati presentati alla Camera dei Deputati come base per un documento di Linee guida di intervento per i servizi sociali, magistrati, insegnanti e forze dell’ordine.

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