Lo Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, “continuerà a esistere”, seppur con qualche “ottimizzazione”. Lo si legge in un dossier del Viminale sul decreto immigrazione, in cui si spiegano ragioni e finalità della legge sui migranti.
Fra i cambiamenti, la denominazione: diventerà Siproimi – Sistema protezione titolari protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati. Confermata, invece, la modalità di accoglienza integrata che vede i sindaci protagonisti. Invariate anche le tutele di chi fugge da situazioni a rischio: tipizzate e previste specifiche situazioni, come guerre ed esigenze umanitarie. Le nuove norme in materia, recita sempre il dossier, “sono un importante tassello di una più ampia riforma della gestione del fenomeno migratorio, in approccio alle criticità di questi ultimi anni”.
Al momento, sono 877 i progetti previsti dallo Sprar, per 35.881 posti, con 1.825 comuni interessati e con più di 27mila persone accolte.