Una stretta sulla sicurezza, maggiori controlli e raccordo operativo con le motorizzazioni civili. Li impone la circolare inviata questa mattina a tutti i prefetti dal capo di gabinetto del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, dopo la sventata strage del bus di Crema avvenuta mercoledì.
“L’episodio di Milano, nel corso del quale il conducente di un veicolo adibito al trasporto di persone si è reso responsabile di gravissimi reati attentando alla vita dei giovani occupanti – si legge nel documento – impone che siano adottate tutte le dovute cautele e, in particolare, che sia sempre verificato, con il massimo rigore, il possesso e la permanente validità di tutti i documenti abilitativi necessari per lo svolgimento della suddetta attività”.
Inoltre si richiamano i sindaci, i dirigenti scolastici e ogni altra amministrazione pubblica perché “ogni qualvolta vengano affidati all’esterno i servizi in questione, siano espletati puntuali accertamenti sui requisiti del personale preposto alla guida, e assunte le iniziative più idonee per scongiurare il verificarsi di possibili azioni criminose o, comunque, illecite”. Da qui la necessità di “attivare le opportune interlocuzioni con gli Uffici provinciali della Motorizzazione Civile”.
Intanto i pm milanesi hanno avanzato per Ousseynou Sy, il 47enne che due giorni fa ha dirottato il bus che guidava con 51 bambini a bordo, la richiesta di custodia in carcere, indicando il “pericolo di reiterazione del reato di strage” come esigenza cautelare.
Oggi alle 15.30, nel carcere milanese di San Vittore, il gip di Milano, Tommaso Perna, ha fissato l’interrogatorio di Sy. Per l’uomo, difeso dal legale Davide Lacchini, le accuse sono di strage aggravata dalla finalità di terrorismo, sequestro di persona, resistenza e incendio.