ROMA – Alla vigilia dell’8 marzo si muove anche la politica. L’unico punto all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri, convocato per il 7 marzo, è il disegno di legge che prevede l’”introduzione del delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime”.
Il tema delle Nazioni Unite
Oltre all’importante proposta normativa sono molte le iniziative organizzate per la Giornata della donna dai cortei ai dibattiti a tema organizzati da biblioteche, università e istituzioni varie. Anche l’Onu ha deciso di dare un tema a questa ricorrenza: “Per TUTTE le donne e le ragazze: diritti. Uguaglianza. Empowerment.” Al centro del dibattito c’è l’emancipazione della prossima generazione, affinché le giovani di oggi e di domani siano catalizzatrici di un cambiamento duraturo. Il 2025, ricorda l’Agenzia delle Nazioni Unite, è un anno cruciale: segna il 30° anniversario della Beijing Declaration and Platform for Action, che ha trasformato l’agenda dei diritti delle donne in termini di tutela legale, accesso ai servizi, coinvolgimento dei giovani e cambiamento delle norme sociali, degli stereotipi e delle idee radicate nel passato.
Gli eventi e gli appuntamenti istituzionali
In Italia si sono mosse molte realtà sia istituzionali che sociali e l’agenda di eventi è ricchissima. Il Ministero della Cultura renderà gratuito, per tutte le donne, l’ingresso ai musei e ai luoghi culturali di proprietà statale. Mentre il collettivo trans-femminista Non Una di Meno, che da anni organizza eventi partecipatissimi in tutta Italia, ha indetto uno sciopero nazionale e ha organizzato manifestazioni di piazza in più di 60 città.
Gli appelli della politica italiana ed europea
Sulle rivendicazioni della Giornata si sono espressi anche partiti politici e leader internazionali. “Stiamo assistendo a una generalizzazione della misoginia”. E’ quanto ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che ha poi aggiunto “su scala globale, i diritti umani delle donne sono sotto attacco. Insieme, dobbiamo lavorare affinché i diritti umani, l’uguaglianza e l’emancipazione possano diventare una realtà per tutte le donne e le ragazze, per tutti, ovunque”.
Invece per le istituzioni italiane, alla vigilia delle celebrazioni e delle proteste, ad esprimersi è stato il presidente della Camera Lorenzo Fontana che in occasione del convegno “Donne, Rappresentanza e Democrazia” ha ripercorso le importanti conquiste istituzionali del movimento femminista a partire dal diritto di voto e alla partecipazione politica. “Molta strada è stata fatta da quel lontano 1946, ma un lungo cammino resta ancora da percorrere” queste le parole di Fontana.
L’educazione finanziaria e il sondaggio di Legacoop
Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha invece toccato l’argomento del gender gap in ambito occupazionale e finanziario. Oltre al problema della retribuzione “in Italia esiste un divario di genere significativo” nell’educazione finanziaria, ma le indagini hanno dimostrato che per le donne che lavorano il gap si riduce, e “questo suggerisce che il divario nell’alfabetizzazione finanziaria è sintomo di un problema più ampio, ovvero la condizione occupazionale delle donne”. Loha detto Panetta nell’ambito della conferenza organizzata dalla Bce in occasione dell’8 marzo.
Per quanto riguarda l’opinione pubblica è il sondaggio di Legacoop-Ipsos a fare chiarezza. Secondo i dati circa il 50% degli italiani ritiene le pari opportunità ancora insufficienti, anche se il dato è in timido miglioramento rispetto all’anno scorso.
Nonostante quindi i passi avanti fatti nell’ultimo secolo la questione dei diritti di genere è lungi dall’essere conclusa. Le discriminazioni continuano a permeare una società che si è plasmata nel predominio maschile per migliaia di anni e che ha ancora bisogno della Giornata internazionale delle donne.