È stato approvato nel Consiglio dei ministri di ieri sera il testo del Recovery Plan. Il documento comprende 222 miliardi di euro, ripartiti tra le sei missioni individuate dall’esecutivo nel Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia.
Rivoluzione verde e dalla transizione ecologica. Al capitolo “green” del piano spetta la cifra più alta: 68,9 miliardi. La dote è suddivisa ulteriormente tra efficienza energetica e riqualificazione edilizia, transizione energetica e mobilità, tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica ed economia circolare.
Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura. In totale sono 46,18 miliardi di cui la fetta più ampia è destinata allo sviluppo di competenze avanzate nel sistema produttivo, con 26,73 miliardi. Seguono innovazione e sicurezza nella Pubblica Amministrazione e turismo e cultura 4.0.
Mobilità sostenibile per le infrastrutture. Ammontano a 31,98 miliardi le risorse, con particolare attenzione all’alta velocità ferroviaria e manutenzione stradale 4.0 (28,30 miliardi).
Istruzione e ricerca. Oltre 28 miliardi i fondi per la scuola. Di questi 16,7 vanno allo potenziamento delle competenze e diritto allo studio, 11,7 miliardi alla ricerca.
Inclusione e coesione. La parità di genere tra le priorità del Pnrr con più di 27 miliardi di cui 12,62 alla politiche per il lavoro.
Sanità. Circa 20 miliardi alla salute: 11,82 miliardi al potenziamento dell’assistenza sanitaria e 7,9 all’assistenza di prossimità e telemedicina.
Sono 209 miliardi i fondi del Recovery Fund destinati all’Italia. Entro aprile 2021 il testo del Pnrr dovrà essere inviato alla Commissione europea. Intanto, dal forum Reuters Next, la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde dichiara che la ripresa economica dipende anche dalla velocità con cui verranno sborsati fondi del pacchetto Next Generation Eu. Il Recovery Fund deve “procedere speditamente e con efficienza, sulla base dei piani nazionali”.