Istituire una corte per la tutela del diritto di parola ed espressione su Facebook. È questa l’idea di Mark Zuckerberg che da qualche giorno circola su internet, e che appare anche sulle prime pagine dei quotidiani nazionali. Lo scopo del fondatore del social con più iscritti al mondo (oltre 2,3 miliardi) sarebbe quello di creare un organo composto da giudici, da lui stesso retribuiti, che si occupino di valutare i casi di account cancellati o sospesi dall’algoritmo per violazione dei criteri imposti da Facebook al momento dell’iscrizione.
I giudici inizialmente dovrebbero essere undici ma nell’arco di un anno l’Oversight Board, come lo chiama Zuckerberg, potrebbero arrivare anche a quaranta. La loro carica durerà tre anni e saranno scelti proprio dall’inventore del social fra personaggi di chiara fama. Secondo Zuckerberg, come si legge su Il giornale, “Facebook cerca di dare voce alle persone così da connettersi e condividere idee ed esperienze. La libertà d’espressione è sovrana ma ci sono momenti in cui i contenuti possono essere in contrasto con l’autenticità, la sicurezza, la privacy e la dignità”.
L’iniziativa di uno degli uomini più ricchi del mondo, all’ottavo posto con un patrimonio di oltre 70 miliardi dollari, sembrerebbe quasi una sorta di dichiarazione di indipendenza della piattaforma, rispetto agli organi giurisdizionali che fino ad ora hanno monitorato il corretto utilizzo del social. L’avvio della nuova iniziativa è prevista per la fine dell’anno e la lista degli utenti pronti a ricorrere alla corte personale di Zuckerberg è già lunga.