“Il governo sta lavorando intensamente in queste ore sul nuovo provvedimento anti-Covid. Sono naturalmente in costante contatto con Palazzo Chigi e contiamo di farvi avere, nella giornata di domani, con grande anticipo rispetto alla scadenza del 5 marzo, una prima bozza del Dpcm”. Così, il ministro per le Autonomie regionali Maria Stella Gelmini, si è rivolta ai presidenti di Regione in una videoconferenza da Palazzo Chigi in vista dei prossimi provvedimenti per l’emergenza Covid19.
L’esponente di Forza Italia ha poi annunciato che le restrizioni entreranno in vigore a partire da lunedì e non più da domenica “per rendere più agevole la programmazione delle attività economiche”. Obiettivo da raggiungere evitare un lockdown generalizzato e per questo ha confermato che il sistema a fasce verrà mantenuto e gli incontri con le Regioni saranno sempre più frequenti e costanti.
“Per l’esecutivo Draghi – ha continuato – è fondamentale il confronto costante con le Regioni e anticipare le decisioni, in modo da lasciare ai cittadini il tempo necessario per poter organizzare la propria vita”.
Sui timidi tentativi di ripresa del Paese poi, ha confermato che “si sta lavorando per una graduale riapertura dei luoghi di cultura. Il ministro Franceschini ha avviato un confronto con il Cts per far in modo che, superato il mese di marzo, si possano immaginare riaperture con misure di sicurezza adeguate. È un percorso – ha aggiunto -, non è un risultato ancora acquisito, ma è un segnale che va nella giusta direzione, un segnale che speriamo possa presto coinvolgere anche altre attività economiche”.
Durante la riunione, cui hanno preso parte il presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani Antonio Decaro, il ministro della Salute Roberto Speranza e il presidente dell’Unione delle Province Michele De Pascale, alcune Regioni hanno avanzato la richiesta di un parere del Comitato Tecnico Scientifico per la riapertura delle scuole alla luce dell’incidenza della variante inglese.