NEWS ANSA

Sito aggiornato alle 13:19 del 21 novembre 2024

HomeEsteri Parigi, Macron e Draghi al vertice internazionale per la ripartenza della Libia

Parigi, Macron e Draghi
al vertice internazionale
per far ripartire la Libia

Ritiro dei mercenari entro le elezioni

Anche Angela Merkel copresidente

di Claudia Torrisi12 Novembre 2021
12 Novembre 2021

epa09553509 Italian Prime Minister Mario Draghi (L) welcomes French President Emmanuel Macron as he arrives for the G20 Leaders' Summit at La Nuvola Congress Centre in Rome, Italy, 30 October 2021. The Group of Twenty (G20) Heads of State and Government Summit will be held in Rome on 30 and 31 October 2021. EPA/ETTORE FERRARI / POOL

La Libia deve essere supportata nella ripartenza. A questo scopo inizia oggi a Parigi la conferenza internazionale guidata dal presidente francese Emmanuel Macron e dal premier italiano Mario Draghi. Il 24 dicembre i cittadini libici, dopo il regime dittatoriale di Muammar Gheddafi e i dieci anni di guerra civile successivi alla sua morte, per la prima volta eleggeranno il proprio presidente.

L’obiettivo del vertice è incoraggiare questo processo e assicurare il voto democratico. Il leader francese ha proposto a Draghi e alla tedesca Angela Merkel un ruolo di primo piano in qualità di copresidenti. A partecipare, anche i rappresentanti libici, l’Onu, l’Unione europea, Kamala Harris in rappresentanza degli Stati Uniti, il ministro per gli Affari esteri russo Sergei Lavrov e il leader egiziano Al Sisi.

Uno dei temi in discussione sarà la presenza dei soldati stranieri sul territorio libico. I mercenari russi della società Wagner e i combattenti siriani schierati con Bengasi da una parte; i miliziani siriani che invece sostengono le vecchie autorità libiche e le truppe turche dall’altra. E proprio la Turchia potrebbe rappresentare un ostacolo difficile da superare. Il governo di Istanbul sarà infatti rappresentato solo dal viceministro degli Esteri, Sedat Onal, a causa dei contrasti del presidente turco Recep Tayyip Erdogan con l’Ue. 

Riportare la stabilità in Libia è una sfida non banale e la comunità internazionale dovrà essere compatta. Europa e Stati Uniti vorrebbero tutti i combattenti stranieri fuori dalla Libia prima del voto. Russia e Turchia però, anche se dovessero firmare la dichiarazione conclusiva del vertice, difficilmente ritireranno le truppe.

Altro punto cruciale è rappresentato dalla candidatura alla presidenza della Libia da parte del maresciallo Khalifa Haftar che, nel 2019, aveva avuto un ruolo chiave nell’offensiva contro la capitale Tripoli. A nulla è servito l’invito a ritirarsi dalla scena arrivato da parte di potenze internazionali come gli Usa. 

Il premier Draghi intende insistere anche sul tema dei diritti umani in Libia e, approfittando della presenza degli alti dirigenti europei, aprire la questione dei corridoi umanitari.

Ti potrebbe interessare

logo ansa
fondazione roma
Carlo Chianura
Direttore delle testate e dei laboratori
Fabio Zavattaro
Direttore scientifico
@Designed & Developed by Bedig