“Nel centrodestra abbiamo tre posizioni diverse sul governo. E questo è qualcosa su cui ragionare perché disorienta i nostri elettori”. È con queste parole che la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha richiesto urgentemente un vertice a tre con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, rispettivamente a capo di Lega e Forza Italia, che dovrebbe tenersi già in questa settimana. La necessità, secondo Meloni, è quella di costruire la coalizione del futuro “per mettere in campo una proposta chiara, credibile, coraggiosa e coesa di governo della nazione, che sia perfettamente riconoscibile”.
Salvini si mostra pronto a dialogare con gli alleati ma, allo stesso tempo, ribadisce l’intenzione di non uscire dal governo Draghi e quella di cercare di incidere sulle decisioni senza strappi. Sul tavolo quota 100, reddito di cittadinanza e l’eventuale sfiducia al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.
Berlusconi si presenterà al vertice con la consapevolezza che l’unica vittoria del centrodestra, quella di Trieste, è targata Forza Italia. Per questo motivo non ha intenzione di sfilarsi dalla coalizione, allontanando la tentazione del polo centrista con Italia Viva e Azione, ma allo stesso tempo ammonisce i due alleati: “Devono mostrarsi all’altezza della situazione e della sfida difficile che abbiamo davanti”.
Il Cavaliere tiene aperta anche la porta che lo manderebbe al Quirinale, proprio grazie al sostegno di Salvini e Meloni. La stessa leader di Fratelli d’Italia, però, auspica un altro futuro per il Colle: “Eleggiamo Mario Draghi e torniamo a votare”. Un messaggio indirizzato al segretario del Pd Enrico Letta, che invece proprio ieri ha formalmente scartato l’ipotesi del voto anticipato, mossa utile a tenere uniti i gruppi parlamentari. In realtà, all’interno dello stesso partito, Nicola Zingaretti e Goffredo Bettini propenderebbero per un’altra soluzione: votare Draghi al Quirinale per andare alle elezioni, prendendo d’infilata gli avversari, tramortiti dal risultato delle Amministrative.