Il giorno è deciso: mercoledì sera, come annunciato dal presidente della Giunta, Dario Stefàno, si voterà la relazione del senatore Augello, pdl, sulla proposta di conferma dell’elezione di Silvio Berlusconi, anche se il voto finale non arriverà prima di metà ottobre. Una decisione unanime dopo molte discussioni che, per un po’, allontana le tensioni che si erano create nei giorni scorsi. Sia ben chiaro, ognuno rimane delle sue posizioni e così rappresentanti di Pd e Pdl voteranno in modo contrario ma ci sono meno dubbi su quel che accadrà al governo. Secondo il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, infatti, il Pdl non toglierà l’appoggio al premier Enrico Letta e, ai microfoni del Tg3, aggiunge: «Sono un po’ rasserenato perché finalmente, con l’accordo di tutti, è stata individuata una data per votare sulla relazione».
Il percorso verso il voto. Ecco dunque i termini della procedura: oggi parleranno i senatori Felice Casson, Claudio Moscardelli e Isabella De Monte del Pd e Serenella Fucsia e Vito Crimi per il M5S col senatore Casson che nel suo intervento ha evidenziato come «la decadenza non è né una sanzione penale né amministrativa e pertanto non si pone il problema della retroattività, la legge Severino è assolutamente in linea con la Costituzione e il diritto europeo».
Finiti gli interventi previsti per oggi, la discussione riprenderà lunedì e martedì quando verranno ascoltati gli interventi degli altri componenti della giunta, fino a mercoledì 18 quando ci saranno le dichiarazioni finali e il voto sulla relazione di Augello. Se, come sembra, si arriverà a un esito negativo e la relazione sarà bocciata, il Presidente Stefàno nominerà un nuovo relatore, scelto tra i componenti che bocceranno l’attuale proposta e che avrà il compito di presentarne una nuova. Questa, a differenza della precedente, avrà come oggetto la decadenza da parlamentare di Berlusconi con la discussione che inizierà dopo una decina di giorni. Prima però, spiega il Presidente della Giunta, «il senatore Berlusconi potrà difendersi di persona o tramite i suoi legali». Terminata questa fase si andrà avanti fino al voto, presumibilmente favorevole, sulla nuova relazione che dovrebbe arrivare verso i primi di ottobre, dopodiché la discussione si sposterà in Parlamento dove a metà mese ci sarà il voto sulla decadenza. Se le tempistiche saranno rispettate la decisione finale sarà presa nei primi giorni di ottobre; sicuramente prima del 19, giorno in cui ci sarà la nuova sentenza della Corte d’Appello di Milano sull’interdizione dai pubblici uffici del Cavaliere.
Berlusconi e Letta. Mentre però avanzano le ipotesi su un possibile salvataggio in extremis, grazie al voto segreto in Parlamento, Berlusconi, dal canto suo, non sembra voler mollare e paiono rientrare le voci di sue dimissioni, così come quelle di una richiesta di grazia. Per l’ex-presidente del Senato, Renato Schifani: «Berlusconi, da lottatore qual è, parlerà agli italiani e al Paese per dire la sua verità, perché non è certo uno che si arrende».
Sul fronte governo, invece, arriva la notizia che il premier, Enrico Letta, sarà a Washington, alla Casa Bianca, il 16 ottobre su invito del Presidente Barack Obama. Segno di un’immagine internazionale dell’esecutivo tutt’altro che indebolita e che allontana ancora un po’ le ipotesi di una prossima caduta.
Domenico Cavazzino