Oggi è il giorno della commemorazione del giudice Giovanni Falcone, ucciso il 23 maggio del 1992 nella strage di Capaci, a pochi chilometri da Palermo, insieme alla moglie e a tre agenti della scorta. Quel giorno sarà ricordato dalla “nave della Legalità”, salpata ieri sera da Civitavecchia con a bordo 1.500 ragazzi e arrivata questa mattina al Porto di Palermo, dove è stata salutata da decine di giovani con striscioni e palloncini colorati.
Ad accogliere la nave c’erano anche Maria Falcone, presidente della fondazione Falcone, e la Iena Pif, regista del film “La mafia uccide solo d’estate”, che dalla banchina ha dichiarato: “La mafia deve interessare tutti e deve essere un problema europeo, non soltanto italiano o siciliano”.
“Il 23 maggio deve essere il giorno della riscossa contro la mafia”, ha detto poi la sorella del giudice, che ha anche sottolineato l’importanza della ricorrenza poiché “i ragazzi devono ricordare Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tutte le altre vittime della mafia non per la loro morte, ma per i loro valori e la loro vita”, mostrandosi visibilmente emozionata di fronte a “migliaia di giovani che attraversavano l’Italia per Giovanni”. Sulla nave erano presenti il ministro dell’Istruzione Giannini, il presidente della commissione nazionale antimafia Bindi, il presidente della Corte dei Conti Squitieri, il procuratore nazionale antimafia Roberti e il procuratore di Catania Salvi.
A ventidue anni dall’attentato a Capaci non c’era solo la nave della legalità, ma anche l’aereo della legalità. Atterrato questa mattina all’aeroporto di Palermo “Falcone e Borsellino” e partito ieri da New York con a bordo un gruppo di studenti americani che oggi parteciperanno alle commemorazioni nell’aula bunker dell’Ucciardone.
Anche il premier Matteo Renzi ha voluto ricordare il magistrato, sua moglie e gli uomini della scorta su Twitter: “23 maggio, pensando a Vito, Rocco, Antonio. A Francesca. A lui, Giovanni, che educava noi studenti a combattere la mafia”. Il tweet si conclude con l’hashtag #ionondimentico.
Giulia Lucchini