Venti di guerra sempre più forti in Ucraina. Un drammatico appello del presidente Usa Joe Biden lascia presagire che l’invasione russa potrebbe essere vicina. “Gli americani lascino immediatamente il Paese, perché la situazione potrebbe diventare instabile rapidamente”. La solitudine di Kiev è però tutta nella seconda parte del discorso: “In nessun caso gli Stati Uniti manderanno truppe in Ucraina, perché uno scontro diretto tra Stati Uniti e Russia significherebbe ‘guerra mondiale’.
L’Ucraina è sola, e stavolta teme davvero i 100mila soldati russi schierati al confine che – parola del segretario di Stato Usa Antony Blinken- sono “pronti in qualsiasi momento a invadere, anche durante le Olimpiadi”. É di ieri la notizia che Mosca ha ritirato personale non essenziale dall’ambasciata di Kiev e sempre giovedì soldati russi e bielorussi hanno iniziato esercitazioni congiunte al confine. Il premier ucraino Volodymyr Zelensky continua a minimizzare: “Si tratta di pressione psicologica”. Ma stavolta prepara le truppe e soprattutto la guerriglia: nei villaggi di confine cecchine ucraine si sono dette pronte a sparare ai russi da ogni campanile e migliaia di cittadini armati si sono già dati alla macchia.
Non lontano, nel tratto di mare a Sud della Sicilia, i timori sembrano trovare tragica conferma nell’affollamento di navi e sottomarini russi provenienti anche da Atlantico e Pacifico che si stanno dirigendo in Mar Nero. Ma lo spettro della guerra mondiale, esorcizzato da Biden, sembra riemergere non solo nell’ingorgo di navi Nato sempre a sud della Sicilia, ma anche nell’invio di altri 3mila soldati americani nell’Europa dell’Est. “Pochi uomini per difendere l’Ucraina, è una semplice prova di muscoli e di nervi”, dicono molti esperti di geopolitica. Ma qualcuno di loro azzarda il paragone: “Nel primo conflitto mondiale tanti Stati si sono trovati coinvolti nel conflitto senza volerlo..”.