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Dialogo con il governo:
impeachment rinviato

Venezuela, l’opposizione apre
Dialogo con il governo:
impeachment rinviato

di Valerio Del Conte02 Novembre 2016
02 Novembre 2016

L’impeachment non s’ha da fare, almeno per adesso. Il procedimento di destituzione del presidente Nicolas Maduro è stato sospeso dall’Assemblea Nacional in vista dei negoziati previsti per alleggerire il clima di tensione nel paese. Ad annunciarlo è stato il presidente del Parlamento venezuelano, Henry Ramos Allup, il quale ha sottolineato che si tratta di “un passo per trovare una soluzione”, e non di una sconfitta.

Annullato anche il corteo di protesta che doveva terminare davanti a Palazzo Miraflores, ossia la sede della presidenza. Il governo, dalla sua, ha provveduto a liberare cinque prigionieri politici. I segnali che il presidente sta dando sono contrastanti: da un lato mostra collaborazione, come l’incontro svoltosi con il vicesegretario di Stato americano Thomas Shannon, dall’altro respinge i giornalisti stranieri che desiderano informarsi sulla reale situazione del paese.

L’opposizione accusa il presidente Maduro di essere il principale responsabile della crisi economica in Venezuela, la peggiore degli ultimi anni. Il paese possiede le maggiori riserve di petrolio al mondo, ma la caduta del prezzo di questo ha trascinato i venezuelani nel vortice della crisi. Da quel momento, la tensione tra il governo e l’opposizione, che chiede un referendum revocatorio sul mandato del presidente, è stata al centro della politica del paese. Il mese scorso, Maduro si è presentato a sorpresa in Vaticano, chiedendo un incontro con Papa Francesco, il quale ha indicato il dialogo come unica possibilità per risolvere i conflitti.

Julio Borges, capogruppo del Tavolo per l’Unità Democratica, ha affermato che il tentativo di un dialogo con il governo è un atto di fiducia nei confronti del Vaticano, e non di Maduro. Il tema centrale della trattativa resta l’anticipo degli appuntamenti elettorali e la possibilità del popolo di votare liberamente.

“Non aspetteremo sei mesi per vedere cosa succede – ha affermato Henry Ramos Allup – Se mano a mano che avanzano le cose vediamo che il governo non transige, non ascolta, non accetta nulla e dimostra di considerare che al tavolo dei negoziati loro dettano e noi subiamo, la facciamo finita punto e a capo”.

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