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HomeSpettacoli Venezia 81, Guadagnino ritorna con “Queer”, terzo film italiano in concorso

"Queer" di Luca Guadagnino
Il film italiano in concorso
al Festival di Venezia 2024

Il ritorno due anni dopo il Leone

d'argento vinto con Bones and All

di Giulia Chiara Cortese03 Settembre 2024
03 Settembre 2024

Il regista Luca Guadagnino arriva alla Mostra del Cinema di Venezia | Foto Ansa

VENEZIA – Arriva oggi sul tappeto rosso della Mostra del Cinema di Venezia il terzo film italiano in concorso: è “Queer” di Luca Guadagnino. Dopo solo due anni dalla vittoria con Bones and All, il regista palermitano torna in laguna con una pellicola ispirata all’omonimo romanzo dello scrittore americano William S. Burroughs. Tra i protagonisti c’è Daniel Craig, che toglie i panni di James Bond per vestire quelli di William Lee, americano espatriato in Messico e alter ego dello stesso Burroughs. Proprio lì intreccia una storia con uno studente, Eugene Allerton, interpretato da Drew Starkey, già noto per il suo ruolo nella serie Netflix Outer Banks. A fare da sfondo gli anni Cinquanta e i più autentici paesaggi messicani. 

Luca Guadagnino e Drew Starkey arrivano a Venezia | Foto Ansa

Tra i suoi collaboratori anche Sayombhu Mukdeeprom

Guadagnino ha scelto come sceneggiatore Justin Kuritzkes, suo collaboratore per il film Challengers (2024). Grande ritorno alla fotografia del tailandese Sayombhu Mukdeeprom, assiduo collaboratore del regista, che ha firmato anche il film premiato agli Oscar “Chiamami col tuo nome” (2017). Attesa per la colonna sonora, firmata dal duo Trent Reznor e Atticus Ross, membri del gruppo musicale statunitense Nine Inch Nails. Nel 2020 avevano firmato la colonna sonora di Soul, film d’animazione prodotto da Disney e Pixar Animation Studios,, grazie al quale vincono il premio Oscar alla migliore colonna sonora.

Gli altri italiani in concorso

Dopo Vermiglio di Maura Delpero e Campo di battaglia di Gianni Amelio, con protagonista Alessandro Borghi, a contendersi il titolo saranno anche Iddu – L’ultimo padrino, di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, che racconta degli anni di latitanza del boss Matteo Messina Denaro. Infine Diva Futura, lungometraggio in concorso di Giulia Steigerwalt con Pietro Castellitto. Venezia 81.

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