SELVA DI CADORE – “Buon giorno, vi informiamo che gli israeliani, in quanto responsabili di genocidio, non sono ospiti graditi nella nostra struttura. Pertanto, se vorrete cancellare la prenotazione, saremo lieti di garantirla gratuitamente”. Denunciato dalla comunità ebraica di Milano, l’episodio vede protagonisti un gruppo di turisti israeliani. A rifiutare il loro soggiorno sarebbe la struttura alberghiera Garni Ongaro di Selva di Cadore, in provincia di Belluno.
Nonostante Patrick Ongaro, gestore dell’Hotel, raggiunto telefonicamente da Ansa, non abbia voluto rilasciare dichiarazioni, sono già innumerevoli gli interventi di personalità pubbliche che commentano l’episodio. Tra questi il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che condanna l’evento, rimanendo cauto sulla veridicità della notizia. “Se sarà confermata, è di estrema gravità, mi sento profondamente turbato e resto allibito per quanto è accaduto. Il Veneto deve garantire le porte aperte a tutti. Continuo a sperare che quanto riportato non sia vero, poiché l’ospitalità veneta non è questa”.
Concorde sul tema dell’ospitalità veneta anche il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, che auspica ulteriori verifiche sulla dinamica dei fatti. “Spero si tratti di uno spiacevolissimo equivoco”. Sull’episodio arriva una condanna unanime sia da parte degli esponenti di maggioranza che di opposizione. Tra questi, quelle del segretario del Pd Veneto, Andrea Matrella che critica con forza le motivazioni della struttura. “Rifiutare ospitalità a un gruppo di turisti solo perché israeliani, e giustificarsi denunciando i massacri in corso a Gaza, è una manifestazione da manuale di razzismo”.
Scettico sulla veridicità dell’episodio anche il fratello del gestore, Irwin Ongaro, che, intervistato dal Corriere delle Alpi, ha definito l’episodio incredibile: “Mi dissocio da qualsiasi frase antisemita o razzista scritta da mio fratello. Ma non posso negare che resto fortemente sorpreso da tutta questa situazione”.
Le associazioni di categoria starebbero valutando provvedimenti contro l’hotel bellunese. A confermarlo Walter De Cassan, Presidente di Federalberghi Belluno – Dolomiti.