Ventiquattro arresti e il sequestro di un carro armato artigianale, questo è il bilancio dell’operazione condotta dai Ros contro un gruppo secessionista veneto. La procura di Brescia ha ordinato 31 perquisizioni in tutto il Veneto e sta indagando 51 persone, tra le quali alcune sarebbero vicine al gruppo dei Serenissimi. Indagati anche alcuni membri della Life, l’associazione che ha avuto un ruolo attivo nel periodo di contestazione dei cosiddetti Forconi dell’8 dicembre scorso. L’epicentro dell’indagine sarebbe Casale di Scodosia, nel padovano dove è stato sequestrato un trattore corazzato e attrezzato con un cannoncino da 12 millimetri. Secondo gli inquirenti «il mezzo doveva essere utilizzato per compiere un’azione eclatante a Venezia, in piazza San Marco, ma durante le fasi di montaggio c’erano stati problemi di calibratura e di recupero dei pezzi per la sua costruzione».
Nelle ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Brescia tra le province di Padova, Treviso, Rovigo, Vicenza e Verona, sono contestati i reati di associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico oltre che fabbricazione e detenzione di armi da guerra.In base alle indagini del Ros, le persone arrestate avrebbero fatto parte di un «gruppo riconducibile a diverse sigle di ideologia secessionista che aveva progettato varie iniziative, anche violente, finalizzate a sollecitare l’indipendenza del Veneto e di altre parti del territorio nazionale dallo Stato italiano».
Dispiaciuto ma non stupito il sindaco di Casale di Scodosia (comune commissariato nell’ottobre del 2013) Renato Modenese, che ha dichiarato: «Se devo essere sincero Casale purtroppo in questi ultimi anni ha subito una forte depressione economica rispetto agli anni d’oro, una crisi molto più profonda di quella descritta delle medie nazionale. In situazioni del genere, quando c’è malumore e discontento, è comprensibile che possano accadere cose di questo tipo.
