HomeEconomia Vendite al dettaglio -2%. Il peggior calo dal 1990

Vendite al dettaglio -2%. Il peggior calo dal 1990

di Flavia Testorio25 Febbraio 2014
25 Febbraio 2014

Vendite-aliementari-crollo-Discount-Il 2013 è stato un anno di crisi nera per i commercianti italiani. A renderlo noto sono i recenti dati pubblicati dall’Istat. Nello scorso anno le vendite al dettaglio sono calate – in media – del 2,1% registrando il peggior ribasso dal 1990. I dati – sottolinea l’Istat – sono la sintesi della flessione dell’ 1,1% per i prodotti alimentari e del 2,7% per i prodotti non alimentari. Ed il calo riguarda sia le vendite della grande distribuzione (-2,7%) che le imprese operanti su piccole superfici (-2,4%).

Il dato che preoccupa maggiormente è quello relativo ai prodotti della tavola, considerando che si è trattato – secondo l’Istat – del ribasso annuo più forte dal 2009 (quindi degli ultimi quattro anni). Anche la comparazione con l’anno precedente fa crescere l’allarme. Nel 2012, infatti, il calo complessivo stimato era del 1,7% a dimostrazione del fatto che il mercato nostrano è ancora stretto nella morsa della crisi.

Anche il mese di dicembre è stato deludente. Le tipiche vendite di stagione (quelle natalizie) non sono riuscite a risollevare il settore. Rispetto a novembre si è, di fatto, registrato un calo del commercio dello 0,3%; mentre su base annua il ribasso è stato del 2,6%. In discesa – a livello mensile – sono stati soprattutto i generi alimentari (-0,5%) che hanno registrato risultati addirittura peggiori rispetto agli altri prodotti (-0,3%). Facendo, inoltre, un confronto trimestrale la flessione tra ottobre-dicembre è stata dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti.

“L’ Italia – secondo Confcommercio – appare debolissima in questo  frangente storico che è davvero un nuovo punto di partenza. I danni subiti in termini economici (Pil a -10,8% in termini pro capite rispetto al 2007) e sociali (probabilmente sono ormai più di 5 milioni le persone assolutamente povere) non devono spaventare, ma anzi costituire uno stimolo a lasciarsi indietro il passato”. “E’ assolutamente prioritario – ha sottolineato l’ Ufficio Studi di piazza Belli – intraprendere un’ azione di riduzione del carico fiscale su famiglie e imprese utilizzando una frazione rilevante delle risorse derivanti tanto dalla lotta all’ evasione quanto dalla riduzione degli sprechi nella pubblica amministrazione per il taglio delle prime aliquote dell’ Irpef a partire già dalla prossima primavera”.

Intanto a febbraio diminuisce la fiducia dei consumatori passando – sempre secondo i dati Istat – da 98 a 97,5. Tuttavia migliorano sia i giudizi sulle condizioni attuali che le attese future (i saldi passano rispettivamente da -129 a -119 e da -26 a -21). Diminuiscono anche le attese sulla disoccupazione da 67 a 64.

Flavia Testorio

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