Inizia il mese più importante per la vendita di Alitalia. Il 15 settembre scadrà infatti il termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse, mentre invece ci sarà tempo fino al 2 ottobre per le offerte vincolanti. Una volta pervenute le offerte, i commissari straordinari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari avranno dieci giorni di tempo a disposizione per effettuare una valutazione.
Avvicinandosi queste scadenze Air France ha deciso di tirarsi indietro. Nessun matrimonio dunque, al momento, tra le due grandi compagnie di bandiera. “Non siamo candidati nel recupero di compagnie che sono in situazioni complicate di ristrutturazione”, ha affermato Jean-Marc Janaillac, amministratore delegato di Air France-Klm, rispondendo a un’intervista di Les Echos. Per le stesse ragioni è escluso anche ogni tipo di interessamento per Air Berlin, altra società di Etihad in difficoltà.
Il bando di vendita prevede due distinte soluzioni: la vendita unitaria, ossia in blocco, della società, oppure la divisione in due parti, “aviation” e “handling”, e la vendita a due soggetti distinti. Il Governo punta alla cessione in blocco ma tra i pretendenti, che al momento sono nove, in sei sarebbero interessati alla parte aviation (aerei, rotte, slot, dipendenti), e tre all’handling (il complesso dei servizi per l’assistenza a terra agli aerei e ai passeggeri, durante la sosta negli aeroporti).
Altra incognita è rappresentata dalla decisione che il Tar del Lazio dovrà adottare circa il commissariamento di Alitalia, predisposto lo scorso maggio dal Ministero dello Sviluppo Economico, e ostacolato dal ricorso del Codacons. Tra i possibili acquirenti si segnalano Ryanair, Lufthansa, EasyJet, ma anche fondi di investimento statunitensi.
