Parte il piano per il recupero delle periferie italiane. Ieri infatti il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha firmato a Palazzo Chigi i protocolli di intesa per i Piani di rilancio delle periferie degradate delle grandi città, sbloccando i primi 500 milioni di euro messi a disposizione dallo Stato. La prima parte del piano statale coinvolge 24 progetti di riqualificazione. Tra i firmatari presenti ieri c’erano la sindaca di Roma, Virginia Raggi, il sindaco della Città metropolitana di Bari Antonio Decaro, quello di Firenze Dario Nardella, i primi cittadini di Napoli Luigi de Magistris e di Messina Renato Accorinti. Adesso, dopo la registrazione dei protocolli da parte della Corte dei Conti, i Comuni in questione avranno 60 giorni per presentare i progetti definitivi e altri 60 per gli esecutivi, prima di dare il via ai lavori.
Cinquecento milioni subito, quindi. Ma non finisce qui: altri 1.600 sono stati promessi dal Governo tramite la Legge di Bilancio 2017. Un lauto investimento che coprirà tutti i 120 progetti inseriti nella “Graduatoria progetti per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie”, pubblicata il 6 dicembre scorso. Una riqualificazione per un totale di 3,9 miliardi di euro, se si considerano anche i co-finanziamenti pubblici e privati. Alcuni dei progetti finanziati, trattandosi di opere pubbliche o di investimenti privati, sarebbero stati realizzati in ogni caso. Ciò non toglie però che le risorse statali messe a disposizione di Palazzo Chigi sono di gran lunga le più alte mai stanziate in Italia per progetti urbani complessi.