I bambini siciliani non vaccinati potranno accedere alle strutture scolastiche fino al 31 marzo. La decisione proviene direttamente dall’assessore regionale alla formazione Roberto Lagalla ed è stata presa di comune accordo con l’assessorato alla salute.
La decisione della Trinacria cade nella prima giornata in cui entra in vigore il decreto Lorenzin, che rendeva obbligatoria l’inoculazione di 10 vaccini ai bambini: in caso di mancata ottemperanza, al bambino può essere impedito l’accesso alla scuola materna o al nido. I vaccini obbligatori per i minori di 16 anni sono l’anti-poliomielitica, l’anti-difterica, l’anti-tetanica, l’anti-epatite B, l’anti-pertosse, l’anti-Haemophilus influenzae tipo b (contenuti in una singola iniezione, “esavalente”), e le singole soluzioni contro rosolia, parotite, varicella e morbillo.
Dalla Sardegna, invece, arriva la notizia di alcune decine di bambini rimandati a casa dalla scuola dell’infanzia. Lo riferisce il dirigente scolastico provinciale di Cagliari, Luca Cancelliere, su dati provenienti dal sud dell’isola. Situazioni analoghe vengono registrate in altre regioni italiane: nel Lazio sono tre i bambini rispediti a casa, quattro invece quelli non ammessi in una scuola di Sulmona, in provincia de L’Aquila, e in un istituto di Milano.
Buone notizie infine dall’Istituto superiore di Sanità, il cui direttore del Dipartimento di malattie infettive Giovanni Rezza annuncia come la copertura globale del vaccino esavalente sia giunta oltre il 95% della popolazione, permettendo la cosiddetta “immunizzazione di gregge”. In crescita del 6% anche chi ricorre all’iniezione contro il morbillo.