Un medico che sconsiglia ai suoi pazienti le vaccinazioni ora rischia la radiazione. La decisione dell’Ordine dei Medici di Milano, il secondo più grande d’Italia dopo quello di Roma, potrebbe creare un significativo precedente in una discussione profonda e controversa come quella dei vaccini. Dario Miedico, l’epidemiologo che è diventato uno dei simboli della battaglia contro tale pratica, è stato infatti convocato dal presidente dell’Ordine Roberto Carlo Rossi, “in seguito alla comparsa su organi di informazione di sue dichiarazioni relative alla terapia vaccinale e alla segnalazione pervenuta dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo)”. Il medico rischia dei provvedimenti che vanno dall’ammonimento fino alla radiazione. Per lo stesso motivo è stato convocato per venerdì anche un altro dottore milanese.
Le accuse. Secondo la Fnomceo tutti i medici aderenti alla campagna no vax vengono meno agli articoli 15 e 55 del Codice Deontologico. Secondo tali norme, il medico “non deve sottrarre la persona assistita a trattamenti di comprovata efficacia” e inoltre “promuove e attua un’informazione sanitaria accessibile, trasparente, rigorosa e prudente, fondata sulle conoscenze scientifiche acquisite, e non divulga notizie che alimentino aspettative o timori infondati”. La segnalazione all’Ordine è avvenuta in risposta ad alcune dichiarazioni di Miedico, che in più occasioni ha denunciato come i danni da vaccino sui bambini siano di difficile riconoscimento, dopo un certo periodo di tempo. Da ciò deriverebbe che in verità i danneggiati dalle vaccinazioni sono molti di più di quelli realmente riscontrati, alterando le statistiche. Il medico inoltre ha sostenuto varie volte come la peste, la lebbra o il colera in Italia siano scomparse senza che per esse sia mai stato utilizzato un vaccino. Affermazioni che “si commentano da sole”, secondo il presidente Fnomceo, Roberta Chersevani. Roberto Burioni, virologo del San Raffaele e professore dell’università Vita-Salute, ha rincarato la dose su Facebook: “Un pompiere che dice che gli incendi si spengono con la benzina deve essere cacciato. Allo stesso modo un medico che spaventa una mamma paventando rischi inesistenti legati alla vaccinazione, non può secondo me essere un medico”.
La difesa. Dario Miedico ha affidato la sua risposta ad una lunga lettera aperta, pubblicata sul profilo Facebook del Comilva, l’associazione del Coordinamento del movimento italiano per la libertà di vaccinazione e la tutela dei diritti dei danneggiati da vaccino. Nella lettera non si è detto contrario alla pratica in sé, ma solo alla mancata informazione e alle vaccinazioni effettuate “a ritmi da catena di montaggio”. Il dottore ha bollato l’accusa come una nuova caccia alle streghe, spiegando che risponderà alla convocazione nonostante si rifiuti di “prestare il fianco a un processo antistorico e illiberale che fa ripiombare l’Italia nei più bui periodi dell’oscurantismo”.
In ogni caso, il risultato della convocazione di venerdì è destinato a fare letteratura, restituendo un quadro forse più chiaro sui doveri dei medici e sull’applicazione di principi come il consenso informato, la libertà terapeutica e il rispetto della libertà individuale.