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Vaccini, Biden raddoppia
le dosi negli Stati Uniti
e promette aiuto all'Europa

I leader europei contro Astrazeneca

Draghi: "Cittadini si sentono ingannati"

di Michela Pagano26 Marzo 2021
26 Marzo 2021

epa09097068 President Joe Biden speaks during the first formal press conference of his presidency in the East Room of the White House in Washington, in Washington, DC, USA, 25 March 2021. EPA/OLIVER CONTRERAS / POOL

“Avevo promesso 100 milioni di vaccinati nei primi 100 giorni di governo, invece abbiamo raggiunto l’obiettivo in 58 giorni. Perciò rilancio: entro 100 giorni voglio aver tagliato il traguardo dei 200 milioni di vaccinati.” Così ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ieri nella sua prima conferenza stampa ufficiale alla Casa Bianca, annunciando una seria accelerazione della campagna vaccinale americana.

Poco dopo è intervenuto al Consiglio europeo. Nel suo breve collegamento alla videoconferenza, durato circa mezz’ora, ha parlato del rilancio delle relazioni transatlantiche, della lotta ai cambiamenti climatici e della collaborazione sui vaccini. “Europa e America insieme – ha dichiarato – un’alleanza fra democrazie. Gli Stati Uniti condivideranno i vaccini appena potranno”. Nelle società americane collegate ad Astrazeneca sono almeno 30 milioni le dosi stoccate, in attesa del via libera della Fda (l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici). Ora, con il via libera di Biden, il surplus potrebbe essere destinato all’Europa. Ma non è ancora chiaro da quando.

Ed è proprio in Europa che non si ferma il pressing incalzante dei leader nei confronti delle società farmaceutiche, prima fra tutte Astrazeneca, dopo i tagli e i ritardi nelle consegne che stanno rallentando la campagna di vaccinazione. Duro l’attacco della presidente della Commissione Ursula von der Leyen. “Vogliamo essere certi di avere la parte di vaccini che ci spetta – ha spiegato – L’azienda anglo-svedese rispetti i patti, deve recuperare tutte le consegne arretrate, dopo potrà riprendere ad esportare”. 

Quella sull’esportazione, infatti, è una battaglia che va avanti da giorni, soprattutto dopo la scoperta di quasi 30 milioni di dosi del siero anglo-svedese stoccate nello stabilimento Catalent di Anagni, ma non destinate all’Italia. Il presidente del Consiglio Mario Draghi a questo proposito ha detto chiaramente che “i cittadini europei hanno la sensazione di essere stati ingannati” e ha confermato il pieno sostegno dell’Italia alla proposta di von der Leyen di rafforzare il meccanismo europeo sulle esportazioni dei vaccini.

“È stata una riunione eccezionale. Ci siamo mobilitati per aumentare sostanzialmente la produzione e la distribuzione dei vaccini anti-Covid nelle prossime settimane”, ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel al termine del summit. Piena responsabilità è stata chiesta anche dal presidente dell’Europarlamento David Sassoli. “Dobbiamo potenziare la produzione dei vaccini e accelerarne la distribuzione – ha spiegato ai cronisti – Non possiamo più essere ingenui, è il momento di applicare i principi di reciprocità e proporzionalità  prima di dare il via libera europeo alle esportazioni”.

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