“Ho trovato un nuovo fratello: Roma è in buone mani”. Decisamente cordiale il primo incontro in Campidoglio tra gli attuali sindaci dell’Urbe e di New York, città gemellate da molti anni e da qualche mese unite anche dalle origini mediterranee del suo nuovo primo cittadino, il gigante democratico Bill De Blasio, giunto in Italia insieme alla moglie Chirlane e ai figli Chiara e Dante per una vacanza di nove giorni nella terra dei suoi nonni materni.
Da New York a Roma. Il sindaco Ignazio Marino ha atteso il celebre collega e la sua famiglia nello studio che affaccia sui Fori, dove i cinque sono stati immortalati dai fotografi e dove la giovane Chiara non ha resistito alla tentazione di un “selfie” di gruppo. Il primo cittadino di New York ha promesso di trovare mecenati – anche repubblicani, ha scherzato – per Roma e di migliorare l’interscambio culturale tra i giovani delle due città. In mattinata i De Blasio erano sbarcati all’aeroporto di Fiumicino come semplici turisti, utilizzando un volo di linea e poi un furgone a noleggio, senza alcun protocollo ufficiale. Sulla loro sicurezza vigila però, oltre alle forze dell’ordine italiane, anche una piccola security d’oltreoceano.
L’agenda ufficiale. Stamattina l’agenda del sindaco di New York prevedeva l’incontro più formale, alla Farnesina con il ministro degli Esteri Federica Mogherini, cui ha fatto seguito quello con l’europarlamentare democratica Cécile Kyenge (l’integrazione è un altro tema in cima all’agenda, anche elettorale, di De Blasio, che l’ha messa in pratica per primo sposando una donna afroamericana ed ex attivista del movimento omosessuale newyorkese). La giornata del sindaco di New York si era aperta invece in Vaticano, dove è stato ricevuto di buon ora dal segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, a cui ha ripetuto l’invito fatto nei giorni scorsi a quattro mani con il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo della Grande Mela e grande sponsor di Bergoglio ai tempi del Conclave. Secondo fonti non confermate, il Papa potrebbe estendere a New York – e forse anche all’America centrale – il suo probabile viaggio a Filadelfia (nello Stato della Pennsylvania), dove nel settembre 2015 si terrà il Meeting mondiale delle famiglie cattoliche. Non sono previsti invece incontri di Bill De Blasio con il premier Matteo Renzi – ancora in fase di rientro dalla sua missione politico-commerciale in Africa – né con il Presidente Giorgio Napolitano.
I paesi dei nonni. Martedì i De Blasio visiteranno le bellezze della Capitale, mentre mercoledì e giovedì il sindaco di New York andrà alla ricerca delle proprie origini italiane, portando i suoi familiari a conoscere Sant’Agata dei Goti (Bn) – da dove ai primi del Novecento partì suo nonno materno Giovanni – e poi Grassano (Mt), dove era nata sua nonna. Entrambi i paesi conferiranno all’illustre parente la cittadinanza onoraria.
Napoli, Capri, New York. Al termine degli “impegni ufficiali” nell’entroterra, De Blasio e famiglia si gusteranno ancora qualche giorno di vacanza a Napoli e Capri, prima di rientrare a New York, dove Bill sarà atteso da qualche polemica. In un Paese dove il lavoro è quasi una religione, infatti, è raro che ci si conceda più di una settimana di ferie consecutive, e chi lo fa – recandosi per di più così lontano dal proprio ufficio – non è ben visto. In un’azienda made in Usa De Blasio avrebbe rischiato il posto. Come sindaco di New York dovrà rassegnarsi almeno a subire qualche rimbrotto da parte della stampa locale e dell’opposizione. Sperando che l’aereo non arrivi in ritardo: lo Statuto della Grande Mela non consente infatti al primo cittadino di allontanarsi più di nove giorni da City Hall, e la Public Advocate, Letizia James, si è già detta pronta ad assumere la reggenza provvisoria.
Di Alessandro Testa
