WASHINGTON – “Non sono un dittatore”. Rispondendo alle domande dei giornalisti, con riferimento a una sua frase passata, il nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha commentato così il suo primo discorso a Capitol Hill. Un insediamento all’insegna del pragmatismo, con il tycoon che non ha perso tempo ad annunciare una sequela di ordini esecutivi funzionali al ripristino “dell’età dell’oro”. Gli ambiti interessati dai provvedimenti comunicati con forza da Trump sono vari e di vitale interesse: dal clima all’immigrazione, passando per la sanità e la tecnologia.
La grazia ai protagonisti di Capitol Hill
Tra gli ordini esecutivi firmati alla Capital One Arena, il primo è quello relativo ai fatti del 6 gennaio 2021, con l’attacco insurrezionalista a Capitol Hill. Il neoeletto presidente ha concesso la grazia a tutti i rivoltosi protagonisti dell’assalto, revocando al tempo stesso 78 leggi emanate dal presidente uscente Joe Biden.
Usa fuori dall’Oms e dagli accordi di Parigi
Sul fronte sanità e clima, le sferzate del tycoon non si sono fatte attendere, in piena aderenza rispetto a quanto annunciato in campagna elettorale. Trump ha infatti firmato nello Studio Ovale un ordine esecutivo che sancisce l’uscita degli Usa dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, che in una nota ufficiale si è detta “rammaricata” per la decisione presa dal presidente statunitense. Preoccupata sul tema anche la Cina, con il portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun, secondo cui il ruolo dell’Oms “dovrebbe essere solo rafforzato e non indebolito.
Coerente con quanto promesso, Trump ha poi confermato l’uscita degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima. Secondo il consigliere del tycoon, il risparmio per gli Usa sarà di “tre miliardi di dollari”. Il provvedimento si lega al principio del “drill, baby, drill” (“trivellare, baby, trivellare”) con la nuova amministrazione che punta ad espandere l’estrazione di petrolio e gas naturale.
TikTok temporaneamente salvo
Tra le priorità di Trump, anche la vituperata questione TikTok. Nonostante il ban decretato dalla Corte Suprema, il tycoon ha firmato un provvedimento per salvare l’app, sospendendone di fatto l’oscuramento per 90 giorni. “È un’app che usano i giovani e se la Cina ruba i dati dei giovani, sinceramente, non è un grande problema”, ha dichiarato il presidente a margine della firma dell’ordine esecutivo.
Via lo ius soli dopo più di 150 anni e la lotta al gender
Dopo 150 anni Il governo americano non riconoscerà più il diritto di cittadinanza ai bambini nati negli Stati Uniti da genitori che non hanno uno status di immigrazione legale, decretando la fine di un diritto stabilito dalla Costituzione americana. Proprio per questo motivo, il provvedimento è destinato a scatenare innumerevoli battaglie legali sul tema, con ricorsi a corti statali e federali.
Nell’occhio del ciclone anche la questione gender. Trump ha infatti firmato un memorandum che impone a tutte le agenzie federali l’uso “immutabile” di soli due sessi: maschio e femmina. Rimangono fuori da questo ristretto ventaglio tutte le identità di genere che non rientrano in questa divisione binaria.
Revocate le sanzioni ai coloni israeliani
Sul fronte della politica estera, invece, il 47esimo presidente degli Usa ha firmato un ordine esecutivo attraverso cui vengono revocate le sanzioni ai coloni israeliani presenti in Cisgiordania, confermando la forte vicinanza allo Stato guidato da Benjamin Netanyahu. Non si è fatta attendere la risposta dell’Anp, l’Autorità nazionale palestinese, che ha accusato Trump di “incitare i coloni estremisti” alla violenza contro il popolo palestinese.
Le polemiche sul saluto di Elon Musk
L’insediamento del neoeletto presidente è stato segnato da una controversia che ha dato il via a moltissime critiche da parte dell’opinione pubblica mondiale. Durante la cerimonia alla Capitol One Arena, il Ceo di SpaceX ha salutato la folla in festa, tendendo per due volte il braccio verso il pubblico in maniera fiera. Il gesto è stato rilanciato dai media internazionali come un saluto romano, anche se lo stesso Musk ha prontamente smentito su X, affermando che si tratterebbe di “sporchi trucchetti”. In difesa del patron di Tesla è intervenuto anche Andrea Stroppa, referente italiano di Musk. Stroppa ha inizialmente commentato la vicenda, sostenendo su X che “l’Impero Romano è tornato, a cominciare dal saluto”. Il post è stato rimosso poco dopo, per far spazio a un nuovo intervento, in cui Stroppa ha addotto il gesto di Elon Musk all’autismo e a una particolare “espressione dei suoi sentimenti”.