WASHINGTON – Un cambio di posizione inaspettato poco prima dell’inizio del processo a suo carico. Hunter Biden, il figlio del presidente americano, giovedì 5 settembre si è dichiarato colpevole per evasione fiscale a Los Angeles. L’obiettivo di questa scelta è quello di ottenere una pena ridotta evitando un processo nel quale l’accusa avrebbe prove sufficienti di colpevolezza.
L’accordo che precede la sua dichiarazione di colpevolezza non è stato divulgato e al momento non è possibile sapere se il giudice Mark Scarsi, nominato per il caso dall’allora presidente Donald Trump, accetterà il patteggiamento e procederà direttamente alla condanna. La sentenza è attesa per il 16 dicembre.
Hunter è stato accusato di non aver pagato una cifra di almeno 1,4 milioni di dollari di tasse dal 2016 al 2019. I procuratori sostengono inoltre che quando ha presentato la dichiarazione dei redditi avrebbe erroneamente inserito tra le spese aziendali alcuni pagamenti che, in realtà, sarebbero stati spesi in prostitute, sex club e auto di lusso. Per questo reato rischia una pena di oltre 15 anni che, con il patteggiamento, potrebbe essere ridotta. Hunter è già stato riconosciuto colpevole in Delaware per il possesso illegale di una pistola ed è in attesa della sentenza.