Joe Biden è stato confermato presidente degli Stati Uniti dal voto dei grandi elettori con 306 preferenze, contro le 232 di Donald Trump. Quelli del nuovo inquilino della Casa Bianca sono gli stessi voti che nel 2016 avevano permesso al tycoon di vincere.
“Nella battaglia per l’anima dell’America, ha vinto la democrazia. Noi, il Popolo, abbiamo votato. La fede nelle nostre istituzioni ha retto. L’integrità delle nostre elezioni rimane intatta”. Così Joe Biden nel discorso con cui, secondo quanto anticipato dallo staff del presidente eletto, saluterà la conclusione della riunione del Collegio Elettorale e la ratifica definitiva della sua vittoria elettorale. “Ora è il momento di voltare pagina, di unirci, di sanare le ferite” prosegue il nuovo presidente, con gli stessi toni usati il 7 novembre quando fu proclamata la sua vittoria. Quella che Donald Trump non ha mai riconosciuto.
Biden ha ricevuto anche le congratulazioni di Vladimir Putin, che nel suo telegramma ha espresso la volontà di collaborare con gli Usa. Il voto dei grandi elettori mette fine alla serie di tentativi di Donald Trump, volti a contestare la validità dell’iter elettorale in base a presunti brogli avvenuti in alcuni stati. L’ormai ex presidente però non riesce proprio a non far parlare di sé. Il tycoon ha infatti licenziato Wiliam Barr, il suo ministro della Giustizia, spesso oggetto di accuse dei democratici per aver protetto Trump all’epoca dell’impeachment. Le accuse a suo carico sono state la mancata indagine riguardante le presunte frodi elettorali e il fatto di non aver pubblicizzato abbastanza i problemi con la giustizia del figlio del presidente eletto, Hunter Biden.
Quello di Wiliam Barr è stato solo l’ultimo di una serie di licenziamenti con cui Donald Trump di fatto chiude il suo mandato da presidente degli Stati Uniti.