Finale amaro per Jannik Sinner. Il tennista italiano si ferma ai quarti di finale dello Us Open, dopo cinque ore e venti minuti di match, contro il diciannovenne spagnolo Carlos Alcaraz. Una maratona che conquista il record di partita finita più tardi nella storia dei tornei di tennis del Grande Slam: oltre le 2.30 di notte.
Un match appassionante che ha rassicurato gli scettici sul futuro del tennis e che li ha resi spettatori di capovolgimenti continui dove entrambi non si sono risparmiati tirando ogni colpo quasi non ci fosse un domani. E dove la differenza l’ha fatta la capacità di non mollare di testa.
“Ho avuto delle sconfitte difficili, di sicuro, ma questa è in cima alla lista. Penso che farà male per un bel po'”, afferma Sinner. “Domani o oggi (la conferenza stampa è iniziata alle tre di notte) – aggiunge – mi alzerò e cercherò di dimenticare i lati cattivi per ricordare solo quelli buoni. Il mio prossimo torneo sarà la Coppa Davis. Abbiamo fatto una bella partita, lui come me. Ero pronto a giocare ore e ore. Siamo entrambi diventati più forti fisicamente”.
E analizzando l’incontro: “Era solo il mio secondo match sul campo di Arthur Ashe ed è stato una bella partita sicuramente. Ma una partita difficile. Non ho servito molto bene nel terzo set, ma gliel’ho restituita molto bene. E poi ho sbagliato un dritto facile quando stavo servendo sul 3-2 e sul 40-30. Ci sono stati diversi momenti chiave”. L’altoatesino sottolinea poi come entrambi, sia lui che Alcaraz, fossero determinati a vincere e come si siano stimolati a vicenda a migliorare. Il baby fenomeno spagnolo, si scontrerà in semifinale con lo statunitense Frances Tiafoe, vittorioso ai quarti contro il russo Andrey Rublev, eliminato in tre set.