“È stato un giorno di distruzione per la contea. Non ricordo una situazione di fatalità di massa così grave in tutta la mia vita”, dice Bill Harris, il responsabile dei medici legali della contea di Lee, in Alabama, la più flagellata tra le zone ieri colpite dai tornado, che hanno devastato interi paesi tra l’Alabama, la Georgia e la Florida. Sono 23 le vittime accertate, tutte nell’area della contea, ma secondo lo sceriffo Jay Jones il tragico bilancio potrebbe continuare a crescere. La vittima più giovane per il momento sarebbe un bambino di sei anni. Molti poi, più di 40, i feriti che si sono accalcati in cerca di cure all’East Alabama Madical Center, l’ospedale del luogo.
Per gli Stati Uniti è il più grave evento meteorologico degli ultimi sei anni, da quando un tornado colpì la cittadina di Moore in Oklahoma uccidendo 24 persone e facendo più di 200 feriti. Nell’ultimo anno in dieci hanno perso la vita a causa degli uragani. Dal 2011 più di 60 tornado hanno colpito l’Alabama, generando oltre 230 vittime nello stato.
Un evento che non si preannunciava così disastroso. I primi avvertimenti sulla pericolosità dei tifoni sono arrivati soltanto alle 13 di domenica. Secondo il servizio meteorologico locale , il primo tornado a colpire la contea di Lee era almeno un EF-3 , il che significa che le velocità del vento erano comprese tra i 220 e 250 km/h. Nelle ore successive però il gruppo di tempeste è cresciuto di intensità, portandosi dietro una scia di morte e distruzione. Gli uragani hanno falcidiato la zona fino a notte fonda, rendendo quasi impossibili per i 150 uomini in azione le operazioni di ricerca e salvataggio.
Il presidente Trump, in un tweet di domenica sera, ha consigliato agli abitanti dell’Alabama di rimanere “attenti e al sicuro”, perché “i tornado e le tempeste sono state davvero violenti e potrebbero ritornare”.